REDAZIONE PESARO

Abuso d’ufficio: indagato Sebastianelli

Il sindaco di Terre Roveresche avrebbe facilitato le pratiche per il cambio di residenza della figlia della compagna. Udienza a ottobre

Abuso d’ufficio: indagato Sebastianelli

di Roberto Damiani

C’è di mezzo l’amore, la legge, il ruolo e le conseguenze. Insomma, la vita. E’ quello che sta succedendo al sindaco di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli, 42 anni, di Italia Viva, accusato dalla procura di Pesaro di abuso d’ufficio in concorso con la compagna per una residenza concessa alla donna e alla di lei figlia minore violando, a parere dell’accusa, una regola semplice ma chiara: se il papà della minore non è d’accordo per lo spostamento di residenza della figlia l’atto non si può espletare. In altre parole, una mamma separata non può portare a vivere la figlia minore dove vuole in mancanza di motivi come salute, lavoro o necessità incombenti. Prima va chiesto il parere al padre, ottenuto l’ok, si procede.

In questo caso, la fidanzata del sindaco avrebbe chiesto e ottenuto dal Comune nel giro di pochissimo tempo la nuova residenza a Terre Roveresche malgrado il dichiarato parere negativo del padre della bambina. Quando il papà se n’è accorto, ha presentato querela per abuso d’ufficio (con l’avvocato Vincenzo Blasi) nei confronti del sindaco e per complicità anche nei confronti dell’ex compagna. La denuncia si basa sul fatto che il sindaco Sebastianelli avrebbe fatto bypassare il no del padre della bambina per il cambio di residenza grazie alla sua carica inducendo l’ufficio anagrafe e di Stato civile a trascrivere il cambio come se ci fosse l’accordo anche del padre consentendo dunque alla sua fidanzata di trasferirsi a 20 chilometri di distanza dalla precedente residenza che era Fano, dove la bambina va a scuola.

In un primo momento, la procura aveva chiesto l’archiviazione perché non ravvisava interferenze da parte del sindaco nel rilascio della residenza ma il gip Gasparini, leggendo l’opposizione del padre della bambina, ha ravvisato elementi che dovevano essere approfonditi come un intervento del sindaco Sebastianelli il 21 novembre 2020 con i carabinieri di Fano a proposito di una controversia della sua fidanzata con l’ex compagno, episodio che ha portato a un secondo esposto contro il sindaco. Il quale si è sempre difeso dicendo che erano tutte accuse calunniose, a partire dal fatto che la relazione, ha sempre affermato il sindaco, è cominciata due anni dopo il trasferimento della donna a Terre Roveresche.

Ma il gip, quando ha rigettato la richiesta di archiviazione presentata dal pm Narbone, ha evidenziato che si configura l’abuso d’ufficio per un sindaco anche quando non rispetta l’obbligo giuridico dell’astensione in fatti che riguardano la sua sfera privata. Così la procura, nei giorni scorsi, ha chiesto il rinvio a giudizio. Ma ieri, al telefono, il sindaco Sebastianelli ha detto: "Sì, sono accusato di abuso d’ufficio con la mia compagna. Ma la mia domanda alla procura è questa: perché il pm Narbone, dopo aver chiesto prima l’archiviazione e poi la proroga dell’inchiesta per ascoltare i testimoni, non li ha sentiti? Perché i funzionari Massimo Ceccarelli e Manuela Rossetti che hanno redatto la pratica assumendosene la responsabilità, sono stati ignorati? Spero che prima o poi qualcuno li ascolti sul lavoro svolto". L’udienza preliminare davanti al gup di Pesaro per il sindaco e la sua compagna è fissata per il 4 ottobre prossimo.