FRANCESCO ACQUAROLI*
Cronaca

"Abbiamo un’unica maglia. È quella delle Marche"

Acquaroli difende la scelta di sostenere il progetto della regione confinante "Si tratta di un’idea che parte da lontano per rilanciare il nostro Appennino".

"Abbiamo un’unica maglia. È quella delle Marche"

Acquaroli difende la scelta di sostenere il progetto della regione confinante "Si tratta di un’idea che parte da lontano per rilanciare il nostro Appennino".

È doveroso stoppare immediatamente una polemica inesistente e soprattutto non alimentare uno scontro politico fine a se stesso che mira solo a dividere i territori. Un gioco a cui non vogliamo stare. Prima di tutto, la Regione Marche che mi onoro di guidare ha un approccio di collaborazione con tutti i territori e considera ogni territorio allo stesso modo, meritevole di avere delle giuste ambizioni di rilancio e di essere ascoltato e sostenuto in iniziative spontanee e strutturate. Lo abbiamo fatto per tante iniziative e lo abbiamo fatto in particolar modo per Pesaro Capitale italiana della Cultura, sostenuta dalla Regione con un milione di euro, o così come per Urbino che finalmente ha ottenuto il riconoscimento di Capoluogo. Voglio ribadire che da parte nostra siamo sempre a disposizione per condividere iniziative a tutela e supporto delle nostre comunità, così come abbiamo fatto insieme alle altre regioni del centro Italia per la candidatura della Civitas Appenninica, un lavoro iniziato ben oltre un anno fa che ha visto la Regione essere formalmente coinvolta.

Questa candidatura nasce da un’iniziativa interregionale per il rilancio delle aree del cratere sismico che ha tutte le legittime ambizioni di voler tornare a splendere e che troverà per questo la Regione Marche sempre al suo fianco. Una iniziativa legata alle aree interne appenniniche tra le Regioni Marche, Umbria e Abruzzo e i territori del Lazio, un’area con una storia millenaria che ha subito diversi terremoti, lo spopolamento e una recessione economica e che vuole rinascere e valorizzare i suoi asset culturali e territoriali, tecnologici e produttivi, di ricerca e di innovazione. Un ulteriore progetto qualificato per il rilancio del cratere sismico. Mi stupisce che questo principio non sia oggi condiviso da chi cerca lo scontro a tutti i costi. Forse qualcuno vorrebbe intendere che l’intero territorio dell’entroterra marchigiano, quello dei nostri splendidi borghi e delle nostre montagne, colpito in gran parte peraltro da un sisma devastante, non merita attenzione da parte della Regione? Mi auguro di no.

È altrettanto vero che la pubblica amministrazione si esprime per atti e non a mezzo stampa e finora non siamo mai stati coinvolti per condividere il progetto della candidatura di Pesaro e Urbino, dall’amministrazione che sta portando avanti l’iniziativa. Come sempre, siamo disponibili al dialogo e alla collaborazione tra le nostre istituzioni, perché certamente una candidatura nata da un’esperienza interregionale unica nel suo genere, legata per altro al rilancio delle zone colpite dal sisma, come quella della Civitas Appenninica, non esclude altri percorsi che possono essere nati in altri territori come quello di Pesaro.

Respingiamo qualsiasi fantomatica accusa di non valorizzare i territori egualmente. Vale per tutti e vale per Pesaro, dove tra decine di interventi di varia natura realizzeremo la più grande opera pubblica mai fatta dalla Regione, il nuovo ospedale, per oltre 200 milioni di euro, o ad esempio la notizia proprio di ieri del prolungamento anche su Pesaro del treno da Monaco di Baviera, che fino ad oggi si fermava in Romagna. Noi giochiamo con una sola maglia, quella delle Marche, e ogni risultato è per noi sempre un motivo di arricchimento e di grande orgoglio.

*Governatore delle Marche