REDAZIONE PESARO

Abbassare l’antenna, Iliad ci pensa "Ma il Comune ha fatto un disastro"

La società telefonica valuta di ridurre l’impatto. I consiglieri di centrodestra: "Il Pd ha detto sì e ora protesta"

Abbassare l’antenna, Iliad ci pensa "Ma il Comune ha fatto un disastro"

La società di telefonia Iliad sta valutando di andare incontro alla richiesta del Comune per alleggerire l’impatto della maxi antenna di Fiorenzuola. Due i possibili interventi: abbassarla di tre metri e mascherarla un po’. La prima soluzione pare possibile, quanto alla seconda pare – ma aspettiamo conferme – che la Soprintendenza non sia d’accordo. In sostanza, comunque, si cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono usciti: tutti questi accorgimenti, e anche altri, potevano essere discussi durante la conferenza dei servizi, quando gli enti avevano ancora un po’ di forza contrattuale nei confronti di Iliad. Invece tutto si è chiuso con un’approvazione convinta e generalizzata dopo che la società telefonica aveva assecondato le richieste della Sovrintendenza modificando forme e colori. Fatto questo, come abbiamo scritto domenica, tutti gli enti coinvolti – la stessa Sovrintendenza, incredibilmente l’Ente Parco San Bartolo, il Comune e Aspes – hanno aperto all’antennone le porte di Fiorenzuola. Ora Iliad è in una posizione di forza tale per cui ogni modifica le va chiesta per favore: sono padroni a casa nostra.

Di fronte a tutto questo, divampa la polemica politica. "La stessa sinistra che ha combinato il disastro degli stipendi di Marche Multiservizi – scrive Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d’Italia – oggi, sfidando il comune senso del pudore, si finge ‘meravigliata’ di fronte all’installazione dell’antenna telefonica di Fiorenzuola. Uno sfregio a uno dei luoghi più belli e suggestivi di Pesaro e delle Marche. Una vicenda decisa, tempo fa e in sordina, dagli esponenti della stessa sinistra che ora, di fronte all’emergere del misfatto, tenta maldestramente di svicolare, facendo intendere di non aver saputo o di non aver avuto gli strumenti legislativi e amministrativi per tutelare la bellezza d’un parco come quello del San Bartolo, tanto da annunciare il coinvolgimento del governo con un’interrogazione. Un imbarazzante scaricabarile, una foglia di fico che non copre un’antenna alta 30 metri. Senza attendere la risposta del governo, si può già replicare agli interroganti informandoli che gli strumenti ci sono, eccome! È mancata però la capacità o la volontà di utilizzarli per tutelare realmente l’ambiente decidendo che al suo posto doveva essere tutelato il segnale telefonico in spiaggia. A questa sinistra pseudo ambientalista, ma solo quando fa chic, non resta che rivolgersi all’armocromista della segretaria del Pd".

Intervengono anche i consiglieri comunali di centrodestra (Lega, Prima c’è Pesaro, Fratelli d’Italia, Forza Italia e gruppo misto), che mettono nel mirino l’assessore all’Ambiente Maria Rosa Conti e il consigliere comunale Stefano Mariani, che quando era presidente dell’Ente Parco disse sì all’antenna: "Giunta e maggioranza in confusione totale – scrivono –, sulle antenne “cotton fioc” assessori e consiglieri tengono i piedi in due staffe, prima autorizzano e poi protestano. Conti e Mariani sanno di essere assessore e consigliere di maggioranza e che le loro proteste sono contro loro stessi ed alla Giunta di cui fanno parte ? Piuttosto che appellarsi a parlamentari in cerca di visibilità poco affini al nostro territorio, l’assessora Conti, ambientalista a fasi alterne, faccia un’esame di coscienza e metta mano ai regolamenti e non si limiti a fare lezioni ideologiche per interessi di partito".

I consiglieri aggiungono: "L’assessora Conti, invece che andare in gita a Montecitorio, si limiti ad andare a Fano dove la richiesta delle compagnie telefoniche vengono valutate caso per caso comparando l’interesse pubblico dell’installazione con quello alla salute e alla tutela ambientale. A Pesaro invece ci facciamo andare bene tutto a patto che, per dirla con le parole del consigliere di maggioranza Mariani, “il telefono prenda anche dalla spiaggia”. Il modus operandi di questa maggioranza è chiaro: decisioni calate dall’alto, senza informazione, senza il coinvolgimento neppure dei consigli di quartiere con i cittadini in balia di decisioni prese da altri e piene di interrogativi".