
A processo per lo schianto mortale Il giudice l’assolve: "Non fu colpa sua"
di Elisabetta Rossi
Era finito a processo per l’incidente in cui, ad agosto del 2021, aveva perso la vita Massimo Pastore, un falegname di 48 anni, originario di Napoli, ma residente da anni a San Costanzo. Lui, Claudio Isabettini, 63 anni di Fano, era rimasto ferito, ma per fortuna senza pericolo di vita, nello schianto tra la sua Panda e la Citroen C1 di Pastore su quella strada per Caminate, verso l’ora di pranzo. E oltre al dolore per quella vicenda, si è ritrovato sul banco degli imputati per omicidio stradale.
Ma ieri per Isabettini, molto noto in città non solo per essere il titolare della carrozzeria Isacar ma anche perché organizza da anni i Raduni delle Fiat 500, è stata la fine di un incubo. Il giudice Giacomo Gasparini lo ha infatti assolto. Il gup non ha ritenuto raggiunta la prova della sua colpevolezza. Azzerate così le pretese risarcitorie avanzate dai famigliari della vittima, la ex convivente e madre del figlio di 9 anni di Pastore, i quali, costituiti parti civili con gli avvocati Giulio Maione e Cecilia Ascani, hanno presentato un conto di oltre 700mila euro.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Isabettini non aveva tenuto la destra in modo rigoroso e soprattutto non avrebbe rispettato il limite di velocità, sia quello dei 50 che quello di un’andatura adeguata allo stato del luogo, ovvero di una strada di campagna, sterrata e col fondo irregolare. Ma era stato riconosciuto un concorso di colpa anche alla vittima.
Pastore, sempre secondo il quadro della procura, veniva dalla direzione opposta a quella di Isabettini che stava andando verso casa, viaggiava a velocità molto sostenuta e aveva finito per invadere la corsia andando a schiantarsi nel frontale contro la Panda. Soprattutto Pastore non aveva la cintura. E nell’impatto, i traumi a torace e addome sono stati di una violenza tale da non lasciargli scampo. Le indagini avrebbero messo in evidenza che se avesse indossato la cintura si sarebbe potuto salvare.
Ieri il difensore di Isabettini, l’avvocato Nicola Ciacci, ha messo sul tavolo del giudice tutti gli elementi a sostegno dell’estraneità del suo assistito dalle accuse. L’imputato non era presente in aula. C’erano però i famigliari della vittima, la ex convivente di Pastore e il loro bimbo. Il giudice ha ritenuto di assolvere Isabettini. Le motivazioni arriveranno tra 15 giorni. Il legale di parte civile, l’avvocato Maione, ha annunciato che proporrà azione civilistica per ottenere il risarcimento se la procura non impugnerà la sentenza di primo grado.