SIMONETTA ROMAGNA *
Cronaca

A Pesaro le radici della danza

Un convegno organizzato dal Comune di Pesaro, Tel Aviv e "The Dance Library" israeliana, ha riportato alla luce la figura di Guglielmo Ebreo da Pesaro, coreografo, organizzatore di feste e autore di uno dei primi trattati di danza. Una mostra con 150 immagini, strumenti musicali e trattati ha offerto una nuova chiave interpretativa sull'arte di Guglielmo.

Quando nel 1986 ricevetti come assessore alla Cultura del Comune di Pesaro, da parte del Centro per la Cultura italiana di Tel Aviv, la proposta di collaborare ad una ricerca per l’approfondimento della figura di Guglielmo Ebreo da Pesaro, ne fui affascinata, anche se, o forse proprio per quello, era ben scarsa la conoscenza di questo personaggio nella storia della città.

Con la partecipazione, oltre al Centro per la Cultura, del Comune di Tel Aviv e della “The dance Library“ israeliana, organizzammo un convegno a cui presero parte diversi importanti studiosi italiani e stranieri, che riportò alla luce la figura e l’opera di un protagonista della vita culturale rinascimentale ampiamente studiato ed apprezzato in diversi paesi ma scarsamente noto proprio nella sua città. La danza, considerata una attività morale-educativa, era parte fondamentale della formazione della dama e del cortigiano e il maestro di ballo era parte integrante della casata per la quale prestava servizio.

Guglielmo, allievo del grande maestro Domenico da Piacenza, svolge la sua attività per cinquant’anni presso le principali corti italiane. A Pesaro per la prima volta studiosi di danza, musica, storia dell’arte si confrontarono sul ruolo del coreografo Guglielmo, poi diventato Giovanni Ambrosio dopo la conversione al cristianesimo, sui rapporti della danza con le corti europee, a partire dagli Sforza pesaresi per i quali organizzò famose feste e rappresentazioni, sugli aspetti relativi alle tecniche coreutiche, sulle comunità ebraiche del XV secolo, insomma su come questa arte abbia contribuito alla costruzione dell’immagine del potere delle signorìe rinascimentali. Gli atti del convegno costituiscono da allora un fondamentale contributo agli studi di questo settore. La mostra che, insieme a spettacoli di musica e danza, si collegò al convegno venne presentata, con grande successo, dopo Pesaro, a Tel Aviv, Francoforte, Braunschwig, Beaune e Firenze. Costituita da 150 tra immagini, strumenti musicali, trattati di danza eccetera, offrì una nuova chiave interpretativa sull’arte di Guglielmo. Coreografo, organizzatore di feste e spettacoli, ma soprattutto autore di uno dei primi trattati che codificarono la danza e intuirono che essa era non solo divertimento e piacere ma una vera e propria scienza.

* già assessore alla cultura

del Comune di Pesaro