Orciano (Pesaro Urbino), 18 aprile 2012 -  Quando il suo padrone ieri pomeriggio l’ha tirata fuori dalla gabbia e poi tenendola in mano l’ha spinta verso l’alto come a dirle "è tutto finito, puoi di nuovo volare", lei quasi non ci credeva: è rimasta per alcuni secondi ancorata con le zampette alle dita del signor Adriano e poi si è girata con la testa verso di lui quasi a chiedere conferma.

Solo dopo che l’uomo, con gli occhi che trasudavano gioia, ha annuito, Checca si è lasciata andare, ha aperto le sue ali colorate di bianco e di nero e si è librata nell’aria assaporando il profumo della ritrovata libertà. Sono stati attimi belli, anche commoventi, quelli che hanno scandito la fine degli 'arresti domiciliari' della gazza ormai più famosa d’Italia. Checca, appunto, il pennuto di proprietà di Adriano Gabrielli, di Orciano, costretto in gabbia, 5 settimane or sono su ordine della polizia municipale, perché a febbraio, durante il periodo della nevicata record, in coincidenza con il ricovero in ospedale del padrone, si è resa protagonista di alcuni comportamenti troppo vivaci; anzi, di una "serie di episodi circostanziati e documentati — ci aveva detto il sindaco Stefano Bacchiocchi — di aggressioni fisiche nei confronti di alcuni bambini; finendo con le zampe sui loro capelli e beccandoli vicino agli occhi".

In nessun caso, comunque, è successo nulla di grave e anche questo, probabilmente, ha inciso sulla decisione del primo cittadino di rivedere il suo provvedimento punitivo consentendone la liberazione. Così come la circostanza, non trascurabile, che gli atti indisciplinati di Checca sono tutti circoscritti alle settimane passate senza 'babbo Adriano', che l’ha tirata su da quando era piccolissima e che si coccola ogni giorno da 2 anni e mezzo.

E mentre lui parla, lei volteggia sopra la sua testa, riprende quota, plana sulla parabolica della vicina Ivana, che spesso le dava qualcosa da mangiare, e poi si tuffa in mezzo ai tigli. Al richiamo affettuoso del suo padrone lei rispondeva dicendo 'ciao', prima di dividere con lui la colazione: un pezzo di biscotto inzuppato nel latte per Adriano e un pezzettino per Checca e così via, con gioia, perché a volte l’affetto di un animale, specie se sei un pensionato solo, ti riempie la vita…
 

di Sandro Franceschetti  

Checca felice fra le mani del suo padrone: video 1  video 2