Fano (Pesaro - Urbino) 1 settembre 2011 - NEL DIBATTITO suscitato dal «Sexy car wash» di Barchi interviene anche l’associazione culturale «LiberaMente» di Montemaggiore al Metauro. «Non possiamo volgere lo sguardo altrove quando il corpo della donna è ancora una volta svilito e ridotto a essere mero oggetto sessuale strusciante in pose voluttuose e provocanti sulla carrozzeria di fiammanti, aggressivi, nerboruti veicoli... Non possiamo volgere lo sguardo altrove quando uno dei gruppi locali più attenti alla libertà femminile, impegnato a monitorare quanto accade in provincia, pubblica sul suo blog una vivace riflessione sull’uso del vetusto stereotipo donne e motori, che, invece di far riflettere, per tutta risposta, scatena una sequenza di insulti e villanie distribuiti equamente sulle donne che hanno osato criticare queste pratiche, tacciate, nel migliore dei casi, di racchie femministe, e, con spregio, di lesbiche. Non possiamo volgere lo sguardo altrove quando, fra gli altri, uno dei sostenitori economici del IV Urban Race è un ente pubblico, il Comune dove ha luogo la manifestazione che, chiamato a dare una spiegazione, non ha sentito il dovere di essere trasparente e di rendere conto del suo operato, ma, al di là di questo, ad oggi non ha preso le distanze dalle dichiarazioni spesso offensive rivolte a chi ha dissentito... Non possiamo volgere lo sguardo altrove quando sono passate poche settimane dallo stupro di una ragazzina durante la notte bianca di Fano lasciando cadere nell’oblio le parole del presidente della Repubblica che, non a caso, richiama l’attenzione sullo stile di comunicazione che offende le donne nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico…»
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