ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Pesaro choc, 15enne bullizzata da coetanee. “Lascio la scuola”

Picchiata e filmata da una gang che frequenta la stessa scuola. Il padre: “Il nostro avvocato ha scritto al preside, ma non serve. A mia figlia sono arrivate nuove minacce”

Bullismo: secondo i dati Osservatorio Nazionale Adolescenza, su circa 8.000 adolescenti tra i 14 e i 19 anni, il 7,5% dichiara di aver partecipato a risse (foto generica)

Bullismo: secondo i dati Osservatorio Nazionale Adolescenza, su circa 8.000 adolescenti tra i 14 e i 19 anni, il 7,5% dichiara di aver partecipato a risse (foto generica)

Pesaro, 13 novembre 2024 – “Mi hanno circondata e picchiata. Mi hanno sputato addosso e ho visto il flash di un telefonino che fotografava la scena”. E’ il racconto di una 15enne a proposito delle violenze e le minacce subite da una gang di coetanee che frequentano la sua stessa scuola, un istituto superiore di Pesaro. “Da quell’episodio, accaduto a dicembre, la mia vita è diventata insopportabile, per sei mesi non sono più uscita di casa se non per recarmi a scuola. Ora ho lasciato anche quella a causa loro”.

“Ci siamo rivolti a un avvocato – racconta il padre della 15enne - che la settimana scorsa ha scritto una lettera sia al preside sia all’ufficio scolastico provinciale. Ho chiesto personalmente al preside di parlare con le ragazze e di risolvere la situazione. L’unico risultato ottenuto è stato che la ragazzina a capo di questa banda si è avvicinata a mia figlia nel bagno della scuola dicendole “ti taglio la gola”. Poi più nulla, dalla scuola nessuna risposta. E mia figlia è già una settimana che è a casa e dovrà cambiare scuola perché la situazione è diventata insostenibile”.

E’ una storia di bullismo tutta al femminile quella che ha, come protagoniste, una gang di quattro studentesse. L’anno scorso la famiglia ha anche formalizzato una denuncia per lesioni. “Mi hanno avvicinata mentre mi trovavo con una mia amica in un luna park – racconta -. Mi hanno riempita di botte. Sono stata portata al pronto soccorso con l’ambulanza. Avevo un occhio nero e una lesione al cuoio capelluto perché mi avevano tirato forte i capelli. Dicono che le avevo guardate male e che non dovevo farlo”.

E con l’inizio del nuovo anno scolastico il clima non sarebbe migliorato affatto, anzi. “lo dormo tranquilla alla notte, so quello che ho fatto e a me non dispiace per niente, io faccio le cose per un motivo che so solo io. Non mi interessa di quello che è successo”. Sarebbe stata la spiegazione a muso duro di una delle giovanissime bulle durante un incontro chiarificatore di pochi giorni fa, così come riportato nella lettera scritta dall’avvocato al preside e all’ufficio scolastico.

“Abbiamo provato, senza successo, a parlare con le insegnanti – racconta il padre dell’adolescente -. Mia figlia ormai è a casa da una settimana e non abbiamo ricevuto da parte loro neanche una telefonata. Le insegnanti si sono sempre rivolte alle ragazze in maniera bonaria, rimproverandole entrambe, invitandole semplicemente a calmarsi”.

“Del tutto inopportuna - si legge nella lettera dell’avvocato - e ancor più inappropriata la frase della coordinatrice che rivolta alla quindicenne, uscita dalla classe: ‘Avete preparato i guantoni? Siete pronte per l’1 vs 1 che ci sarà in palestra adesso?’.