Considerata come una delle scuole più belle d’Italia, la sede dell’Istituto Tecnico Agrario “A. Cecchi” risale al 1640, anno in cui il marchese Giovanni Mosca commissiona una residenza estiva per lo svago e il riposo sulle colline fuori città. L’attuale complesso è il risultato di interventi successivi a quella data. Al piano nobile all’interno della villa, Cesare Begni affresca con soggetti mitologici otto stanze, restaurate nel 1797 da Ubaldo Geminiani, allievo di Giannandrea Lazzarini. Seguendo la collina, i giardini sono disposti su tre terrazze collegate da scalinate. Il primo, con il tipico giardino all'italiana con vasca, aiuole e agrumi, accoglie i giochi d'acqua ancora funzionanti e già esistenti prima della ristrutturazione settecentesca, congegnati per sorprendere il visitatore con getti improvvisi. La seconda terrazza era occupata dal pomario, con piante da frutto, il terzo giardino dalle essenze aromatiche. Nel teatrino di verzura si svolgevano, fra l'altro, le rappresentazioni dell'Arcadia pesarese. Acquistata dall’Accademia Agraria nel 1876 per fondarvi una scuola pratica di agricoltura, la villa viene poi venduta alla Provincia nel 1925. Durante la stagione estiva il teatro all’aperto ospita eventi e appuntamenti culturali.
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