Pesaro, 14 maggio 2024 – Alle ore 5.45 di giovedì 15 agosto presso la stele Riflesso dell’ordine cosmico di Eliseo Mattiacci si terrà una performance di musica e danza. «Si realizzerà – precisa Stefano Gottin, presidente della WunderKammer Orchestra, organizzatrice dell’evento - nell’ambito della quarta edizione del progetto Lo spazio in ascolto/La voce della scultura di WKO e Archivio Loreno Sguanci su un’idea promossa da Gabriele Laghi, titolare di Sistemi Klein, sponsor dell’evento». La stele che si staglia al cielo dominando il Molo di Levante, secondo l’autore, scomparso cinque anni fa, va contemplata proprio al sorgere del sole quando l’ellisse al centro della scultura viene illuminata dai raggi del pianeta. «Mattia Dattolo, giovanissimo direttore d’orchestra della Camerata degli Ammutinati (divisione Progetti sperimentali WKO) – spiega Paolo Marzocchi, direttore artistico di WunderKammer Orchestra - dirigerà la sassofonista Giovanna Virgili, Gianmarco Petrucci e Giosuè Scarponi alle percussioni in un’opera da lui composta per l’occasione dal titolo “Thysia”, liturgia cosmica in sette movimenti e tre interludi».
L’opera prevede anche una danzatrice. Sarà Masako Matshuita, performer di fama internazionale, residente a Pesaro, a dar vita ad «un movimento libero che si coniuga con forme tridimensionali, oltre che con la musica. Una triangolazione – aggiunge Masako – che produce una trasmissione di energia per opere, come quelle di Mattiacci, che richiedono un coinvolgimento del corpo in un lavoro che porta lo sguardo ‘al di là’». «La sinergia e la partecipazione che hanno caratterizzato la preparazione dell’evento e chi prenderà parte all’esperienza – sottolinea Luca Sguanci - dicono di una città viva come vivi devono essere i luoghi d’arte, cuore della comunità che in essi trova la sua identità».
Il progetto gode del patrocinio del Comune di Pesaro, in rappresentanza del quale è intervenuta Anna Maria Mattioli, presidente della Commissione Cultura, che ha concluso: «Un evento di grande rilevanza e significato che contribuisce a far luce sull’importante progetto del Parco Urbano delle Sculture: la scultura deve tornare a vivere, e queste occasioni ci permettono di mettere in luce opere spesso oggetto solo di sguardi frettolosi. Il fatto che lo spettacolo si svolga all’alba, il momento in cui i primi raggi del sole incontrano il primo anello della Stele, restituisce ancora di più l’essenza e il significato dell’opera coinvolta».