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Parma, alla Reggia di Colorno va in scena la “Norma” di Vincenzo Bellini

La regista Maria Cristina Osti: “L’opera belliniana è il trionfo del femminile”. A dirigere l’Orchestra Città di Ferrara e il Coro “Giuseppe Verdi”, martedì sera, sarà Lorenzo Bizzarri

La Reggia di Colorno

La Reggia di Colorno

Parma, 29 giugno 2021 - Andrà in scena questa sera alla Reggia di Colorno, in Provincia di Parma, la “Norma” di Vincenzo Bellini, due settimane dopo il debutto al teatro di Ferrara, il 15 giugno scorso. Lo spettacolo aprirà alle 21.15 l'ottava edizione del Summer Reggia Opera, nei giardini del celebre palazzo ducale di Colorno.

La regia è di Maria Cristina Osti. A dirigere sul podio l’Orchestra Città di Ferrara sarà Lorenzo Bizzarri, il Coro “Giuseppe Verdi” di Ferrara è stato preparato da Mirko Banzato. L’opera lirica belliniana è frutto di una coproduzione tra la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, la Fondazione Teatro “G. Borgatti” di Cento e Associazione Parma e OperArt Aps.

L’opera di Bellini

La tragedia in due atti è considerata il capolavoro di Vincenzo Bellini, su libretto di Felice Romani da "Norma ou l’infanticide" di Alexandre Soumet. Andò in scena per la prima volta a La Scala di Milano nel 1831, quattro anni prima della morte dell’operista catanese, il cui stile musicale è un connubio tra classicismo e romanticismo. 

Ambientata in Gallia durante la conquista romana, "Norma" racconta la tormentata passione della protagonista, sacerdotessa dei Druidi, per il proconsole romano Pollione, dal quale ha avuto segretamente due figli. Quando Pollione si innamora della giovane sacerdotessa Adalgisa, Norma prima medita l'uccisione dei due figli avuti dal compagno, poi dopo che la situazione bellica è precipitata, confessa il suo sacrilegio e sceglie consapevolmente di andare al rogo

La regista

La regista Maria Cristina Osti nella sua messa in scena ha voluto evidenziare la metamorfosi femminile del libretto di Felice Romani: "Nel settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri - spiega Maria Cristina Osti - l'opera belliniana rievoca in sé la Commedia dantesca permettendo ad ognuno di riconoscere l'umanità che circonda entrambe le opere”. 

“L'inferno è vivo, umano, tangibile, violento e passionale così come il mondo che troviamo in Norma. Il conflitto interiore di Norma - continua la regista - è per lei un Purgatorio: disposta a sacrificare il bene più prezioso, i figli, per punire la fellonia di Pollione e il suo peccato. È il trionfo del femminile: generosità, rinuncia, sorellanza, riscatto, sacrificio sublimato nella catarsi paradisiaca finale”, conclude Osti.