Parma, 21 ottobre 2024 – Non deve essere stata una bella sorpresa per un truffatore scoprire di avere all’altro capo del telefono una persona scaltra, che non cade nel tranello del suo gioco. A maggior ragione quando quella persona è un ex colonnello dei carabinieri, ora in pensione, che con le truffe avrà sicuramente avuto a che fare diverse volte nel corso della propria vita personale. A raccontare l’insolita vicenda è la Gazzetta di Parma.
E’ successo a Colorno (Parma), e il protagonista è Luigi Regni, noto per l’indagine sul delitto di Saman Abbas e che a seguito del pensionamento non ha abbandonato la propensione a difendere la comunità, essendo ora responsabile del gruppo di controllo del vicinato del piccolo comune. Il ‘gioco’ del malintenzionato era la solita truffa ai danni degli anziani, nei quali si spaccia per un parente della vittima che ha avuto una sciagura, per la quale serve una certa quantità di denaro, solitamente alta.
L’interlocutore si è presentato a Regni come suo figlio, rendendo flebile la propria voce così da non farsi riconoscere. “Papà sto male, sto malissimo!”, ha detto, per poi passare il ‘dottore’. “Sta molto male e lo dobbiamo operare in una clinica privata – ha aggiunto – ma occorre una certa cifra, mi dia le generalità di suo figlio”. Ma nonostante lo spaesamento e la normale paura di un padre, Regni ha subito controbattuto che tali informazioni possono essere ritrovate sulla carta d’identità: per quale motivo chiederle a lui? E i truffatori, di tutta risposta, gli hanno sbattuto il telefono in faccia.
"Dovevo essere più sveglio e stare al gioco – ha ammesso al quotidiano parmigiano – per ricevere a casa, con tutti gli onori, il truffatore provetto”. Ma nonostante il mancato ‘agguato’, è piacevole sapere che per una volta il famigerato imbroglio del figlio malato non è andato a segno.