
Parma: detenuto si suicida in carcere durante visita di Radicali e garante nazionale (in foto, l’ingresso del penitenziario, Giorgio Benvenuti/Ansa)
Parma, 16 agosto 2024 – Continuano i suicidi in carcere, che salgono a 67 dall’inizio dell’anno: un tunisino di 36 anni si è impiccato nel carcere di Parma ieri pomeriggio, proprio mentre una delegazione dei Radicali e il garante nazionale stavano visitando il complesso. Il detenuto – il terzo suicida nel penitenziario parmense – era arrivato da appena tre giorni da Ancona e si trovava nella sezione di isolamento. L’anno prossimo avrebbe finito di scontare la condanna per ricettazione e per altri reati legali al traffico di stupefacenti.
“È una strage di stato senza il minimo impegno da parte del governo per arginarla – le dure parole di Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp – Il governo dovrebbe agire nell'interesse collettivo e non muovere le proprie decisioni, disinteresse in questo caso, solo per ideologia politica. La polizia penitenziaria è allo stremo senza interventi il sistema imploderà”.
Pensiero ribadito anche da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria: “Mentre gran parte della politica si ricorda delle visite in carcere solo a Ferragosto, magari in luoghi di villeggiatura, e la maggioranza di governo converte in legge un decreto vuoto e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria si è cimentato nell'ennesimo 'vaderetrum’ nei penitenziari, la scia funebre continua inarrestabile”. “Speriamo di arrivare a settembre senza troppe macerie a ricoprire altri cadaveri – ha concluso – poi saremo curiosi di sapere cosa il ministro della Giustizia nasconde nel cilindro, ma soprattutto auspichiamo che voglia spiegare a noi e al Paese perché non lo abbia estratto prima”.