Parma, 14 maggio 2021 – Gli agricoltori parmensi nella cordata di "Life Agricolture", un progetto di respiro europeo che punta a neutralizzare le dispersioni di carbonio nel terreno.
Sono 15 le aziende agricole coinvolte tra le provincie di di Reggio Emilia, Parma e Modena. L'Appennino reggiano è una miniera di carbonio stoccato nel terreno, l'obiettivo del progetto è premiare gli agricoltori virtuosi che adotteranno tecniche "conservative" per evitare che si disperda nell'atmosfera. Un aiuto concreto nella lotta ai cambiamenti climatici, previsti anche degli incentivi economici per gli agricoltori che aderiranno al progetto.
Carbonio: 77 tonnellate per ettaro in tutto l'Appennino
Secondo Paola Tarocco del Servizio geologico sismico dei suoli della Regione, si stima che l'appennino contenga 68 "megatonneallate" di carbonio e, negli strati superficiali fino a 30 centimetri di suolo, per ogni ettaro di terreno è possibile mediamente stoccarne 77 tonnellate, contro le 51 della pianura.
I custodi della sostenibilità
"Gli agricoltori diventano 'custodi' del suolo e lo fanno utilizzando buone pratiche agricole. Per questo si sta studiando come remunerarli", spiegano Marcello Bonvicini, presidente del Consorzio di bonifica e Fausto Giovanelli, presidente del Parco.
"Il suolo è una risorsa non rinnovabile se non con tempi e costi altissimi. Preservarla è un obbligo", aggiunge Francesco Vincenzi, presidente nazionale dell'associazione dei Consorzi di bonifica.