Parma, 12 marzo 2023 - È morto dissanguato scavalcando la cancellata dell'abitazione di un amico in viale dei Partigiani d'Italia a Parma. Protagonista della tragica vicenda - come riportano i media e la stampa locale parmigiana - un giovane di 28 anni, Michele Guzzo, consulente per un'azienda attiva nel campo della ristorazione a Forlì e chef diplomato all'Alma, la scuola internazionale di cucina che ha sede a Colorno, nel Parmense. Il fatto è accaduto ieri mattina a Parma, ma è stato reso noto oggi.
Michele Guzzo morto dissanguato, il suo titolare: “Talento per la cucina”
Recisa l’arteria femorale
Il ragazzo, secondo la ricostruzione dei fatti, si è ferito gravemente ad una coscia nello scavalcare la cancellata, probabilmente per andare a trovare l’amico: una punta dell’inferriata gli avrebbe però reciso l'arteria femorale. Dopo avere fatto pochi metri avrebbe perso i sensi per poi morire dissanguato. L'allarme è scattato verso 9 quando la famiglia dell'amico del ragazzo lo ha visto riverso nel giardino. Sul posto sono intervenuti, invano, i sanitari del 118, gli uomini della Squadra Mobile, delle Volanti e della Polizia scientifica che si sono messi al lavoro per ricostruire la genesi dei fatti.
Il cadavere del 28enne si trova presso l’ufficio di Medicina legale a disposizione del pubblico ministero che deciderà se far eseguire l'autopsia.
Chi era Michele Guzzo
Michele Guzzo, 28 anni, si definisce sui social ‘Food lover’. Si era diplomato chef all’Alma, la prestigiosa scuola internazionale di cucina con sede a Colorno. Attualmente lavorava come cuoco per la Gp Studios, azienda di Vecchiazzano (frazione di Forlì) che si occupa di consulenza per ristoranti e hotel, ma appena poteva tornava a casa per stare con la famiglia e gli amici.
"Ciao Michele” scrivono gli amici sui social. Ma anche tra chi non lo conosceva il cordoglio è forte, anche per la modalità di quanto accaduto: “Come è ingiusta la vita! Non si può morire così” sono i commenti sui social. “Un abbraccio forte a questo papà disperato”.
Ma c’è anche chi si chiede perché il giovane abbia commesso una leggerezza tale da costargli la vita e chi sostiene che i cancelli appuntiti, in genere in funzione ‘antifurto’ dovrebbe essere tutti sostituiti.
Si legge in due parole la disperazione del papà di Michele, Domenico Guzzo che non riesce a darsi pace: "Per me lui era tutto", lo strazio riportato dalla Gazzetta di Parma.