Parma, 30 ottobre 2024 – “Ho partorito in camera di notte. Ho provato a scuoterlo, non respirava e l'ho messo nel giardino”. È la ricostruzione di Chiara Petrolini sulla morte di uno dei due neonati sepolti nella villetta di Traversetolo. La 21enne avrebbe raccontato agli investigatori nuovi particolari sul parto nell'interrogatorio del 10 settembre, come riporta oggi la Gazzetta di Parma.
Il parto sarebbe avvenuto di notte, all’insaputa della famiglia. “Sei stata tu? Così si va in galera”, le avevano detto i genitori, intercettati dagli inquirenti dopo che il caso era scoppiato. Così lei, spaventata, aveva detto al pm di non ricordare.
Si fa sempre più intricata la vicenda dei neonati trovato morti nella villa della famiglia Petrolini, partoriti dalla 21enne a circa un anno di distanza e sepolti in giardino. Uno è stato trovato dalla nonna della ragazza mentre la famiglia era in vacanza a New York, dopo che il cane aveva scavato il terreno fiutando qualcosa. L’altro è stato recuperato dagli inquirenti durante un’ispezione.
La ricostruzione del parto
Il 10 settembre, rispondendo alle domande degli investigatori sulla nascita del primo bambino, Chiara avrebbe ammesso: “Ho provato a scuoterlo, non respirava e l'ho messo nel giardino”. In quell'interrogatorio, Chiara spiega di avere avuto le contrazioni e di aver partorito il bimbo (il primo) “in camera di notte”.
“Ho tagliato il cordone ombelicale”, ha aggiunto poi la ragazza ricordando quei terribili momenti trascorsi in solitudine. Un elemento, questo, che potrebbe far ipotizzare che il piccolo possa essere morto per emorragia, come il fratellino nato ad agosto di quest'anno.
Secondo i riscontri degli investigatori, coordinati dalla Procura di Parma, quel primo bimbo sarebbe venuto alla luce il 12 maggio 2023, ma Chiara – quando le viene chiesto quando è avvenuto il parto – dice di non ricordare. La giovane è indagata per omicidio volontario anche in relazione al primo figlio.