FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Chiara Petrolini: la vita da babysitter prima dei neonati morti. Le famiglie: “Seguiva i bambini da sempre”

Diverse famiglie si erano affidate a lei, parla una coppia: “Referenziata, era normale gentile e carina”. Ci si interroga su eventuali ‘segnali’ del disagio che provava

PETROLINI

Chiara Petrolini è accusata di omicidio nel caso dei neonati di Traversetolo

Traversetolo (Parma), 18 settembre 2024 – Decine di famiglie di Traversetolo hanno affidato negli anni i propri figli a Chiara: volontaria all’oratorio per il catechismo, educatrice nei campi estivi del Grest e accompagnatrice dei gruppi parrocchiali alle piscine del vicino paese di San Polo d’Enza. "Una baby sitter referenziata", come racconta la madre di alcuni bambini che quest’estate sono stati accuditi dalla studentessa: "Da sempre seguiva bambini, ce l’avevano consigliata amici". Al di sopra di ogni sospetto. Quasi a voler coronare con un percorso accademico gli anni di attività di cura e accudimento, all’Università si era iscritta, prima che a Giurisprudenza, a Scienze dell’Educazione.

Le famiglie si domandano come la ragazza fosse quando la lasciavano sola coi loro figli; cercano di capire se avesse dato segnali di squilibrio mentale, disagio oppure aggressività. Tentano di ricordare se si sia mai fatta sfuggire una parola o un gesto che mostrassero il gorgo nero che le si agitava dentro. Tuttavia la conclusione è sempre: "Era normale, gentile, carina". Normale anche nell’aspetto: non solo i giovani che la conoscevano, ma anche gli adulti con cui lavorava non hanno mai supposto fosse incinta. "Veniva anche nel mio locale, ma non m’è sembrato che diversa dal solito", racconta il titolare di un noto ritrovo, che aggiunge: "La mia compagna era sua amica... Anche a lei non ha mai confidato nulla o dato segnali strani".

La madre del fidanzato: “Non può aver agito da solo”

Dietro questa facciata, però, Chiara era la persona che dal computer di casa faceva ricerche su Google sul come "partorire il secondo figlio", e forse su come liberarsi di una gravidanza indesiderata. Ed è da queste ricerche gli inquirenti avrebbero capito che il piccolino nato e ucciso il 7 agosto forse non era il primo bimbo che la studentessa metteva al mondo e faceva sparire.