Parma, 11 dicembre 2023 - Si butta in acqua per una nuotata, ma uno squalo gli afferra il piede. Sembra un film di Steven Spielberg, e invece è il tragico destino toccato a Matteo Mariotti, 20enne di Parma, partito per l’Australia per studio e lavoro, e che ha perso una gamba dopo essere stato attaccato da uno squalo. Grazie al suo amico Tommaso, infermiere e istruttore subacqueo, tuttavia, il giovane è riuscito a salvarsi.
Matteo è un ragazzo che alla città ha sempre preferito la natura e le montagne di Castelnovo ne’ Monti. È stata la passione per la biologia, non a caso, a spingere il giovane a esplorare il continente oceanico; ma è stata soprattutto la perdita del suo amato nonno a indurlo, nel pomeriggio dell’8 dicembre scorso, a fare una nuotata nelle acque del mar dei Coralli, nel nord Ovest del Paese.
Come racconta a La Gazzetta di Parma, è successo tutto venerdì scorso, sulla spiaggia 1770. “Erano le 16.30 e avevo appena saputo che mio nonno Giovanni era morto. Avevo bisogno di rilassarmi e ho pensato di fare un bagno non lontano dalla riva, anche perché c’erano delle altre persone in acqua”.
Così, armato di maschera e telecamera, Matteo era pronto a immergersi nell’oceano e fare qualche ripresa ai pesci, come di consueto. “Ma dopo qualche passo nell’acqua, ho sentito una terribile fitta a un piede”.
Secondo gli esperti, riporta il quotidiano, si è trattato probabilmente di uno squalo tigre o leuca, data l’aggressività e la lunghezza di circa sei metri. Non a caso, questo esemplare tende ad avvicinarsi alle spiagge al mattino presto oppure nel tardo pomeriggio.
Sebbene l’attacco feroce, Matteo è stato però molto coraggioso. Come racconta lui stesso nell’intervista, in pochissimo tempo lo squalo dal piede ha afferrato tutta la gamba, trascinandolo al largo. “Finché a un certo punto sono riuscito con le mie mani a prendergli la testa: ho cercato di allargare quella grande bocca e con fatica ho liberato la mia gamba”.
Esanime, ma spinto da un senso di sopravvivenza, Matteo ha iniziato a nuotare a tutta velocità verso la riva, anche se - come racconta lui stesso - dal ginocchio in giù sentiva non ci fosse più niente. “Pensavo alla mia famiglia e ai miei amici, che forse non li avrei più rivisti”.
A metterlo in salvo, alla fine, il suo amico Tommaso, infermiere e istruttore subacqueo. “Urlavo con la paura che lo squalo potesse raggiungermi e mangiarmi - racconta il giovane -. Urlavo per chiedere aiuto al mio amico, che era sulla spiaggia: è stato lui a salvarmi”.
Poco dopo l’intervento di Tommaso, è sopraggiunto l’elicottero che ha trasportato il giovane all’ospedale di Brisbane. Grazie al suo coraggio e all’intervento tempestivo dell’amico e dei soccorsi, il 20enne ha perso solo in parte l’uso dell’arto inferiore sinistro.
Ora Matteo è ricoverato all’ospedale di Brisbane dove domani, martedì 12 dicembre, sarà sottoposto a un nuovo intervento. Dopodiché, potrà tornare a casa dalla sua famiglia e dai suoi amici.