Parma, 29 Giugno 2021 – Il Consiglio di amministrazione riunitosi oggi ha nominato Alessandro Utini come nuovo presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, l’organismo di tutela che raggruppa 140 aziende produttrici del popolare salume Dop. Per Utini si tratta di un ritorno: aveva già ricoperto il ruolo di guida del consorzio dal 2004 al 2005, oltre a essere stato anche vicepresidente e consigliere per oltre 20 anni.
“La responsabilità è delineare il futuro del prosciutto”
Il nuovo presidente guiderà ora un comparto che vale 1,5 miliardi di euro, comprensivo di una filiera produttiva imponente che comprende 3.600 allevamenti suinicoli, 77 macelli, 3mila addetti alla lavorazione nella provincia di Parma e un totale di 50mila persone che lavorano nell’intero circuito tutelato. Lo affiancheranno in questo mandato il vicario, Federico Galloni, e il vicepresidente, Giorgio Tanara.
Utini si insedia in una situazione di mercato ancora delicata che risente delle difficoltà legate alla pandemia e alla chiusura prolungata della ristorazione e del settore alberghiero: “La nostra responsabilità oggi – ha detto - è quella di delineare il Prosciutto di Parma di domani individuando delle azioni concrete e attuali per mantenere competitivo il prodotto sul mercato”.
Illustrati due progetti
Utini ha poi spiegato i punti chiave del suo mandato per i prossimi anni: la revisione del Disciplinare di produzione e la programmazione dell’offerta produttiva. Il primo è un provvedimento attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione Europea. Prevede modifiche sostanziali che riguardano tutti gli anelli della produzione, dalle caratteristiche della materia prima fino al prodotto finito e hanno lo scopo di migliorare la qualità del Prosciutto di Parma e di rafforzare la sua identità per distinguerlo dai concorrenti.
Sarà quindi data forte attenzione alla materia prima, alla genetica e all’alimentazione dei suini, con riduzione del sale, prolungamento del periodo di stagionatura minima e apertura a nuove tecnologie e innovazioni capaci di migliorare ulteriormente il sistema di tracciabilità del prodotto. Altro tema su cui il Consiglio dovrà concentrare i lavori è la regolazione dell’offerta produttiva per assicurare una programmazione coerente e mirata all’equilibrio di mercato e in grado di garantire una maggiore stabilità al comparto, tutelarne la qualità del prodotto e portare beneficio a tutti gli anelli della filiera.