Parma, 24 giugno 2022 – Due capoluoghi di provincia al ballottaggio, domenica 26 giugno sarà un duello all’ultimo voto per Parma e Piacenza. Sfida classica tra centrodestra e centrosinistra in entrambe le città, anche se a Parma il partito di Giorgia Meloni si è misurato sul campo con un candidato sindaco al primo turno, mostrando anche in questo caso - come è avvenuto a Verona e in diverse città del Veneto - una crepa all’interno della coalizione. Oltre 224mila elettori saranno richiamati alle urne per il secondo turno delle elezioni comunali delle due città emiliane.
In entrambe le città, il centrosinistra è in vantaggio. Al ballottaggio di Parma, si contenderanno la fascia tricolore Michele Guerra (centrosinistra), in vantaggio con il 44,18%, e Pietro Vignali (centrodestra) con il 21,25%. A Piacenza, il futuro sindaco della città sarà una donna: qui, infatti, duello a colpi di fioretto tra Katia Tarasconi (centrosinistra), che con il 39,93% ha superato di poco la sindaca uscente, e presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri (centrodestra), seconda con il 37,72%.
Sommario:
- La guida al voto: quando e come si vota
- Il fac simile della scheda di Parma
- Quando sarà lo scrutinio?
- Parma: chi va al ballottaggio
- Piacenza: due donne al ballottaggio
La guida al voto: quando e come si vota
Quando si vota. Il ballottaggio sarà domenica 26 giugno: si voterà in una sola giornata, seguita dallo spoglio delle schede. I seggi rimarranno aperti dalle 7 del mattino alle 23 di sera. Per votare sarà necessario esibire un documento d’identità valido e la tessera elettorale.
Non ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina, che tutta "fortemente raccomandata” secondo il protocollo sanitario nazionale. Sarà importante igienizzare le mani prima di ricevere la scheda elettorale e la matita dal presidente di seggio, così da poterla riconsegnare e inserirla nell’urna in tutta sicurezza per chi dovrà poi effettuare le operazioni di scrutinio. Una segnaletica “ad hoc” indicherà i percorsi da seguire all’interno del seggio, dove gli elettori dovranno comunque mantenere la distanza di sicurezza di un metro per evitare assembramenti e nel rispetto delle persone anziane e fragili.
Sono ammessi al voto tutti i cittadini maggiorenni presenti nelle liste elettorali. Possono votare per il ballottaggio anche i cittadini UE residenti in Italia, previa iscrizione alle liste elettorali.
Come si vota. Gli elettori riceveranno un’unica scheda azzurra con i nomi dei due candidati sindaco della città. Non ci saranno simboli di partito e spazi per scrivere preferenze: si vota solo il nome della persona scelta con una croce o un segno sul nome o all’interno dello spazio. “Il voto si esprime tracciando un segno su uno dei due rettangoli contenenti il nominativo del candidato sindaco prescelto”, fa sapere il Ministero dell’Interno.
Fac simile della scheda di Parma
Quando sarà lo scrutinio?
Secondo le indicazioni fornite dal ministero dell’Interno, le operazioni di spoglio delle elezioni comunali 2022 cominceranno subito dopo la chiusura delle votazioni: alle ore 23 di domenica 26 giugno. Dopo aver effettuato le operazioni di chiusura, con la compilazione dei primi verbali e l'oppositivo sigillo al plico delle schede non utilizzate, si inizierà con l’apertura dell’urna e lo scrutinio dei voti.
Due solo nomi per scheda, solo un segno sul nome senza preferenze. Sarà uno scrutinio veloce, con il conteggio dei voti validi – oltre all’esame delle schede cianche, nulle e contestate – per i due candidati ammessi al ballottaggio. Il nome del vincitore, o della vincitrice nel caso di Piacenza, ci sarà già durante la notte, ma la conferma avverrà solo il 27 giugno, con la chiusura di tutti i seggi. Sarà poi la commissione elettorale di zona a dare l’imprimatur ufficiale al sindaco eletto con la revisione di eventuali contestazioni.
Parma: chi va al ballottaggio
Dopo la svolta pentastellata di Pizzarotti – che ha governato la città per due mandati, prima eletto nel 2012 e riconfermato nel 2017 – Parma sta per giocare una nuova partita. Sono due uomini a contendersi le chiavi della città, mentre nella vicina Piacenza la sfida è tutta al femminile. Il centrosinistra di Michele Guerra - assessore alla cultura nella giunta Pizzarotti, appoggiato dalla lista del sindaco uscente - è in forte vantaggio con il 44,18% e i 32.567 voti del primo turno da riconfermare. A dividerlo dall’avversario di centrodestra, Pietro Vignali, ci sono oltre 23 punti di differenza e un divario di quasi 17mila voti. Vignali, infatti, arriva al ballottaggio con 21,25% delle preferenze, pari a 15.666 consensi.
A fare la differenza, sarà l’affluenza alle urne di domenica 26 giugno. Tanti gli elettori da recuperare, convincendoli ad andare al ballottaggio, visto che al primo turno ha votato poco più della metà degli aventi diritto: solo il 51,82% si è presentato ai seggi lo scorso 12 giugno, contro il 53,66% del 2017. Su 146.939 elettori, a Parma hanno quindi votato solo 76.151 cittadini.
È stata ampia la forbice tra i voti raccolti dai dieci candidati sindaci del primo turno, che sono stati 73.721, oltre 8mila voto in più rispetto ai 65.676 consensi ottenuti dai simboli. Tantissime le schede nulle (1.614) e quelle bianche (783), mentre le schede contestate sono state 33.
Piacenza: due donne al ballottaggio
Sarà una sfida tutta al femminile quella che si giocherà a Piacenza: unica città italiana di questa tornata elettorale, oltre a Viterbo, dove al ballottaggio ci saranno due candidate. L’unica certezza è che il sindaco sarà donna, quale lo sceglieranno i 76.725 elettori piacentini.
A contendersi la fascia tricolore, la candidata del centrosinistra Katia Tarasconi – in vantaggio con il 39,93% dei consensi, pari a 15.828 voti validi – e la sindaca uscente Patrizia Barbieri, che è anche presidente della Provincia dall’ottobre del 2018, in corsa per il centrodestra unito. A dividerla dall’avversaria, ci sono un migliaio di voti: al primo turno ha, infatti, ottenuto il 37,72% con 14.952 consensi.
Sarà determinante per entrambe le candidate portare alle urne gli indecisi e quell’ampia fetta di elettori che hanno disertato il primo turno. Come in altre città italiane, lo scorso 12 giugno a Piacenza l’affluenza è stata al ribasso: hanno votato solo il 53,19% degli aventi diritto (40.813 elettori su 76.725 aventi diritto), contro il 56,40% del 2017. Sono stati 39.643 i voti espressi per i sei candidati sindaco, di cui 36.896 soltanto per le liste civiche e i partiti delle coalizioni in campo, 820 le schede nulle e 340 le schede bianche. Dieci le schede contestate.
In controtendenza rispetto al quadro nazionale, a Piacenza trionfano le donne anche nella gara delle preferenze fra i candidati al consiglio comunale. Nel centrosinistra, infatti, la più votata (con 459 voti personali) è stata la deputata ed ex ministra del Pd, Paola De Micheli, candidata con Katia Tarasconi. Nel centrodestra, invece, al top c'è Sara Soresi (392) candidata nelle liste di Fratelli d'Italia, a sostegno di Patrizia Barbieri.