Padova, 2 giugno 2021 – La ripartenza post pandemia come quella del dopoguerra. È il messaggio lanciato oggi da Sergio Giordani, sindaco di Padova, nel corso della cerimonia cittadina per la Festa della Repubblica.
Il sindaco Giordani: “Oggi come 75 anni fa”
“L'Italia in questi 75 anni ha realizzato progressi sociali ed economici straordinari – ha detto –. Oggi ci troviamo per ragioni del tutto diverse e inaspettate a vivere un'esperienza che ha degli aspetti paragonabili a quelli della ricostruzione postbellica”.
“Il Paese – ha sottolineato Giordani – si è letteralmente fermato. La pandemia ci ha colto impreparati, ha dato una tremenda spallata alle nostre abitudini, alle nostre convinzioni, ha messo in ginocchio migliaia di nostri concittadini e soprattutto ha causato un numero tremendo di morti”.
“Un pensiero oggi deve essere rivolto a questi Italiani che non ci sono più a causa del virus, e alle sofferenze di chi ha lottato contro la malattia ed è per fortuna guarito – ha aggiunto –. Parallelamente a questa tragedia umana e sanitaria, la pandemia sta causando una crisi dell'economia che non ha precedenti nella storia della Repubblica”.
“Con i vaccini imboccata la fine del tunnel”
Il primo cittadino ha poi evidenziato come “oggi, con la campagna vaccinale ormai ben avviata e con il calo ormai costante dei contagi, possiamo però dire di aver imboccato la fine del tunnel. Abbiamo davanti una fase di ripresa dell'economia e dei nostri rapporti sociali. Abbiamo voglia di ripartire”.
Secondo Giordani, dunque, “dobbiamo ritrovare quello spirito che ha animato i nostri nonni e i nostri padri quando finalmente hanno messo la guerra alle spalle e hanno guardato avanti. Le opportunità che abbiamo sono grandi, ma altrettanto grandi sono le responsabilità...”.
“Padova ha dimostrato in questi mesi di pandemia una capacità straordinaria di adattamento alle avversità, così come una eccezionale forza nella solidarietà e nell'aiuto alle persone più in difficoltà – ha concluso –. Avremo nei prossimi mesi opportunità uniche: non sprechiamole. Questo 2 giugno sia davvero la data simbolo della nostra ripartenza”.