Padova, 16 ottobre 2022 – È morto a 73 anni Tullio Pozzan, lo scienziato considerato tra i “papabili” al Premio Nobel per la medicina. Si deve a lui la svolta nella cura dell'Alzheimer, con la scoperta del sistema di comunicazione fra le cellule grazie ai livelli di calcio presenti. Veneziano di nascita, Pozzan si è spento ieri a Padova.
Sommario:
- Carrozza: "Scienziato di grande umanità"
- Il cordoglio del Veneto
- Chi era Tullio Pozzan
- Le scoperte scientifiche
Carrozza: "Scienziato di grande umanità"
"La scomparsa del professor Tullio Pozzan lascia un grande vuoto nella comunità scientifica internazionale”, commenta la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. “Al Cnr ha ricoperto un ruolo di grande rilievo, guidando l'Istituto di neuroscienze e il Dipartimento di scienze biomediche per molti anni – continua la presidente – dove ha contribuito con i suoi studi, tra le altre cose, alla comprensione dei meccanismi patogenetici delle malattie neuro degenerative come l'Alzheimer. Era uno studioso conosciuto in tutto il mondo e anche una persona estremamente gentile. Non era solo un grande scienziato, ma aveva anche una grande umanità".
Il cordoglio del Veneto
È il governatore del Veneto, Luca Zaia, a commentare la scomparsa dell'insigne scienziato. “Con la scomparsa di Tullio Pozzan – dice Zaia – il mondo scientifico e quello accademico, nazionale internazionale, perdono una figura di grande rilievo. Nobel sfiorato, ha contribuito a fare del Veneto una regione di eccellenza in campo medico, partecipando alla fondazione dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare, di cui fu direttore per 6 anni. Se oggi lo studio delle malattie neuro degenerative, in particolare dell’Alzheimer, sono avanzate, lo si deve anche alle ricerche da lui condotte in questi anni”.
Chi era Tullio Pozzan
Nato a Venezia il 22 febbraio 1949, Tullio Pozzan si è laureato in medicina e chirurgia nel 1973 all'Università di Padova, dove ha cominciato la carriera come assistente di patologia generale. Dopo un periodo di tre anni all'Università di Cambridge, è rientrato a Padova nel 1981 e ha costituito un gruppo di ricerca che ha sviluppato nuove e rivoluzionarie metodologie per la misura dei secondi messaggeri oggi ampiamente utilizzati nella comunità scientifica e nell'industria biotecnologica e farmaceutica.
Dal 1986 era professore ordinario di patologia generale all'Università degli Studi di Padova, dove dal 1992 al 2003 è stato direttore del Dipartimento di scienze biomediche sperimentali. Dopo la nomina a professore ordinario di patologia generale, Pozzan ha diretto il Dipartimento di Scienze biomediche sperimentali di Padova per 12 anni e ha partecipato alla fondazione dell'Istituto Veneto di Medicina Molecolare che ha poi diretto per 6 anni. Dal 2009 al 2019, ha lavorato anche presso il Cnr, prima come direttore dell'Istituto di Neuroscienze e poi come direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche, la struttura di coordinamento di tutte le attività in campo medico e biologico del Cnr, che conta 16 istituti e più di 1.500 dipendenti a tempo indeterminato.
Le scoperte scientifiche
L’attività scientifica di Pozzan si è caratterizzata negli ultimi 25 anni per un approccio multidisciplinare allo studio dei meccanismi di regolazione dei secondi messaggeri e sullo studio di come le alterazioni nei meccanismi di segnalazione siano coinvolte nei fenomeni patologici. Le ricerche si sono infine focalizzate principalmente sulla comprensione dei meccanismi patogenetici delle malattie neuro degenerative, in particolare nelle forme genetiche di Alzheimer. In questo campo, il professore Pozzan e i suoi collaboratori hanno potuto dimostrare che alterazioni dei meccanismi che controllano i segnali nelle cellule cerebrali sono caratteristiche, e precocemente osservabili, in modelli sperimentali di Alzheimer su base genetica.
Per la sua attività scientifica, Tullio Pozzan ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come il Premio Feltrinelli per la Medicina, la nomina a membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei, a membro della National Academy of Sciences degli Usa, a membro della Royal Society del Canada e a membro della Royal Society di Londra. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Dal 2001 al 2004 è stato presidente della Società Italiana di Biologia Cellulare. Ha collaborato anche a progetti di ricerca di Telethon.