Padova, 11 giugno 2023 - Il gelato per gli italiani è un alimento che si gusta tutto l'anno, ma la sua stagione arriva adesso, con qualche brutta sorpresa. Rispetto all'anno scorso il cono questa estate costerà di più in tutta Italia. Lo indicano i dati dell'associazione Consumerismo No profit, secondo i quali il prezzo medio dei gelati a maggio è aumentato del 22% rispetto allo scorso anno. La causa principale è nell'aumento del prezzo delle materie prime. L'andamento dei listini registrato su tutto il territorio, sottolinea l'associazione, è estremamente diversificato: si va dalle punte più alte registrate a Firenze, mentre Padova, Vicenza e Siena hanno i prezzi più bassi.
Padova e Vicenza le più convenienti
Tra le città più economiche, dove il gelato costa meno di 5 euro al kg, risultano Padova (con una media di 4,55 euro) e Vicenza (4,68 euro). Mentre Firenze è la città con il prezzo più alto d'Italia, pari in media a 7,93 euro al kg (ma può arrivare a punte di 9,66 euro/kg), con un aumento del +34% rispetto allo scorso anno, quando si spendeva per la stessa quantità di gelato 5,91 euro. Vantano in Italia prezzi superiori ai 7 euro al kg Bolzano (7,20 euro), Ravenna (7,09 euro) e Milano (7,01 euro).
Materie prime e caro energia
"Il prezzo medio dei gelati- afferma il presidente di Consumerismo No profit, Luigi Gabriele - ha registrato in Italia a maggio un incremento medio del +22% rispetto allo stesso periodo del 2022. A pesare sui listini di tale prodotto è l'incremento dei costi delle materie prime, dalle uova allo zucchero alla frutta, ma anche il caro-energia che determina aggravi dei costi di produzione. A crescere sono sia i prezzi dei gelati in vaschetta venduti nei supermercati, sia i prodotti confezionati che si possono trovare nei bar, ma anche coni e coppette delle gelaterie stanno subendo sensibili rincari, al punto che a Roma un cono piccolo da due gusti supera anche i 4 euro nelle zone più turistiche".
Consumi in salita, fino al 25%
Nonostante i rincari, secondo le previsioni dell'Associazione Italiana Gelatieri, i consumi aumenteranno del 25% rispetto allo stesso periodo del 2022. "C'è un sensibile ritorno al cono e i banchi sono tornati nuovamente ad affollarsi - ha spiegato il presidente dell'associazione, Vincenzo Pennestrì, che è pure ambasciatore pasticcere dell'eccellenza italiana -. In passato quando era necessario aumentare la vendita dei gelati, si compravano e quindi producevano soprattutto gusti classici come la nocciola e il pistacchio, adesso tutti i gusti sono ugualmente richiesti, ma rinnovati e con materie prime di qualità". Proprio con base nocciola e pistacchio, Pennestrì, gelataio dal 1992, ha suggerito due novità, il croccoloso e la giada. Tra i gusti classici continuano a tenere zuppa inglese e tiramisù, con un grande ritorno dei coni alla frutta, freschi e dissetanti.