Padova, 14 agosto 2024 – Ragazza sedicenne morsa da un pipistrello mentre cercava di strapparlo dalle grinfie del suo gatto. È successo nell'hinterland di Padova. “Caso raro”, commenta Luca Sbrogiò dell’Ulss Euganea.
É il quarto caso, in poche settimane, di una persona morsicata da un animale selvatico che si è rivolta all’ospedale di Padova. Un mese fa, un ragazzino padovano era stato morso da una foca in Sudafrica, mentre a giugno due patavini sono stati aggrediti da cani randagi mentre erano in vacanza: uno a Bali e l’altro in Bolivia.
Cosa è successo
Dopo il morso della 16enne, sbito è scattato il cordone sanitario : la ragazzina è stata portata in ospedale e sottoposta alla profilassi antirabbica, mentre il pipistrello è stato salvato. I veterinari hanno classificato il piccolo ‘vampiro’ come un esemplare di “orecchione bruno”, una specie protetta che non può essere abbattuta.
La macchina sanitaria si è messa in moto velocemente, perché potenzialmente si tratta di un animale che può essere infetto dalla rabbia. La minorenne è stata condotta al pronto soccorso dell'Ospedale di Padova e sottoposta alla profilassi del caso: vaccinazione antirabbica e da somministrazione di immunoglobuline.
Quanto al pipistrello, è salvo grazie alla stessa 16enne, che l'aveva sottratto alle fauci del gatto di famiglia, causando la reazione ed il morso del volatile.
Specie protetta
I servizi veterinari dell'Ulss 6 Euganea, ricevuta segnalazione dell'episodio, hanno allertato i colleghi dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che hanno classificato il pipistrello come un esemplare di “orecchione bruno”, specie protetta che non può essere abbattuta.
“Attenzione ai viaggi all’estero”
L'animale è stato quindi condotto presso la voliera del canile sanitario dell'Azienda, Ulss 6 dove viene attualmente tenuto in osservazione. Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di prevenzione della Ulss 6 ha sottolineato come un caso di morsicatura da pipistrello si registri “davvero raramente”.
“I morsi che invece riteniamo più preoccupanti per un'eventuale trasmissione della rabbia – continua Sbrogiò – sono quelli procurati da animali randagi o selvatici che si trovano all'estero. Quest'estate abbiamo registrato tre casi di viaggiatori residenti nel nostro territorio che li hanno subiti in viaggi internazionali. Attenzione quindi, per chi si reca all'estero, a dare confidenza a questi animali e nel caso di morsicatura il nostro consiglio è di riferirsi velocemente alle autorità sanitarie del luogo”.