Padova, 30 giugno 2021 – Con oltre 400mila vittime l’anno in Africa, la malaria è una delle cause di morte più diffuse al mondo e finora nessuna delle strategie classiche di controllo (zanzariere, insetticidi, farmaci e vaccini) ha funzionato in modo soddisfacente nei Paesi del terzo mondo. Ma ora, grazie a uno studio dell’Università di Padova coordinato dal professor Andrea Crisanti, Direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’ateneo, potrebbe essere arrivata una svolta nella lotta a questa malattia.
Lo studio internazionale
Ispirandosi a meccanismi naturali, un team di ricercatori dell'Imperial College di Londra, della North Carolina State University, dell'Università tedesca di Würzburg e della britannica Keele University, sotto la guida del padovano Andrea Crisanti, ha trovato un modo per bloccare la trasmissione della malaria, causando sterilità nelle zanzare o uno sbilanciamento tra i sessi tale da azzerare il loro tasso di riproduzione nel giro di qualche mese.
La scoperta
Soddisfatto il professor Crisanti, che grazie ai ricercatori dell’Università di Padova e degli altri atenei stranieri, è molto vicino a vincere la lotta alla malaria: "Ogni volta che una zanzara modificata si accoppia con una selvatica la modificazione genetica verrà ereditata solo dalla metà dei suoi figli e si troverà diluita nella popolazione - ha spiegato il professor Crisanti -. Se però il gene di interesse viene trainato da un drive genetico, ovvero da un elemento capace di auto-propagarsi, la caratteristica desiderata passerà all'intera progenie. Il metodo più efficace per far funzionare questo approccio è il copia-incolla eseguito con Crispr/Cas9, che nei 'gene drive' diventa una macchina di correzione perpetua del genoma, attiva generazione dopo generazione. Le speranze per controllare il processo o fermarlo del tutto, invece, si sono concentrate sugli agenti anti-Crispr, proteine che impediscono alle forbici genetiche di tagliare".