Padova, 21 giugno 2023 - Un esposto alla Procura della Repubblica di Padova, perché vengano accertate "anomalie nelle cause del decesso", è stato presentato, con integrazioni recenti, dalla compagna di Angelo Pangrazio, il giornalista del Tgr Veneto morto a 65 anni dopo essere stato operato al cuore il 22 dicembre scorso dall'equipe della Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedale Università di Padova.
"Pangrazio - riferisce il Tgr del Veneto - era deceduto in terapia intensiva, senza mai risvegliarsi dall'anestesia, nel giorno di Natale. In particolare, l'esposto avanza dubbi sulla presenza di "batteri nella struttura ospedaliera" e sulla "preservazione degli ambienti interni".
La morte del giornalista, secondo il consulente della famiglia, sarebbe stata causata da uno choc settico fulminante, causato da un batterio contratto in ospedale, e con elevata probabilità in sala operatoria.
Pangrazio era stato sottoposto a due interventi, ed era rimasto esposto all'ambiente operatorio più del doppio del normale: otto ore invece di tre. Il giorno prima della sua morte l'infettivologo, chiamato per una consulenza, scriveva di avere chiesto le emocolture per capire di che batterio si trattasse, soprattutto per definire le cause della morte. Il 19 gennaio, il dirigente di Cardiochirurgia avrebbe scritto alla compagna di Pangrazio che quegli esami non sarebbero stati richiesti.