Giada Zanola era ancora viva quando il compagno l’ha buttata giù dal ponte

E’ quanto emerge dall’autopsia. Dall'esame, svolto non sarebbero stati evidenziati segni di strangolamento o ferite di arma da taglio sul corpo della 34enne

Giada Zanola era ancora viva quando è stata buttata giù dal ponte

Giada Zanola era ancora viva quando è stata buttata giù dal ponte

Padova, 1 giugno 2024 – Tragedia nella tragedia: Giada Zanola era con ogni probabilità ancora viva quando il suo ex compagno Andrea Favero l'ha gettata dal cavalcavia dell'autostrada A4, a Vigonza ( Padova). E’ quanto emerso dall'autopsia. Dall'esame, svolto nella giornata di ieri, non sarebbero stati evidenziati segni di strangolamento, o ferite di arma da taglio sul corpo della donna.

È comunque possibile che Favero l'abbia tramortita per riuscire a sollevarne il corpo oltre la righiera del manufatto, che in quel punto misura circa due metri. Intanto emergono dei particolari dalle testimonianze raccolte dalla polizia, che sta svolgendo le indagini sull'omicidio della 34enne.

Giada aveva paura di Andrea dopo la crisi 

Giada aveva confidato alle amiche molte paure, dopo la crisi del rapporto con Andrea Favero: oltre alle botte e alle continue liti, aveva paventato il rischio che l'ex compagno mettesse in rete i suoi video intimi, per ricattarla. Dai racconti fatti dalle amiche è emerso un timore ulteriore, quello che l'uomo potesse avvelenarla, o drogarla a sua insaputa. Una circostanza che potrebbe venire chiarita dagli esami tossicologici sui campioni prelevati ieri nel corso dell'autopsia, e per il cui esito sarà necessario attendere circa 30 giorni.

Consulenza informatica sul cellulare di Favero

Tra i vari accertamenti in programma vi è poi una consulenza tecnico-informatica sul cellulare di Favero, secondo quanto chiesto dal sostituto Giorgio Falcone, mentre il telefonino della vittima non è stato ancora ritrovato. La Procura sta attendendo il riscontro da parte della società telefonica dei tabulati del traffico sul numero di Giada nei giorni precedenti la sua morte e anche in quelli successivi. Nel frattempo proseguono gli accertamenti della Squadra Mobile di Padova, e non è escluso che vengano sentiti nuovamente parenti e amici della donna, compreso il suo nuovo compagno, con il quale Giada Zanola avrebbe dovuto iniziare, due giorni fa, a lavorare nel distributore di benzina.

Scena muta all’interrogatorio di garanzia

Favero rimane nel carcere Due Palazzi dove ieri, nell'interrogatorio di garanzia ha fatto scena muta e non ha voluto neanche rilasciare dichiarazioni spontanee anche se, in precedenza, agli investigatori avrebbe fatto alcune ammissioni. In attesa del via libera ai funerali di Giada, che non saranno a breve, il sindaco di Vigonza Gianmaria Boscaro, ha organizzato lunedì sera una fiaccolata con arrivo al cavalcavia, e con la partecipazione del padre della vittima