Padova, 14 aprile 2023 - L'associazione Famiglie Arcobaleno indice un sit in per sabato 22 aprile contro la "violenza istituzionale ingiustificata" scaturita dalla decisione della Procura di Padova di richiedere gli atti di nascita dei 33 bambini figli di due mamme, riconosciuti dal sindaco Giordani ma che ora, per effetto del nuovo decreto del Governo, rischiano di essere considerti figli della sola madre biologica.
La richiesta della Procura di Padova degli atti di nascita di 33 figlie e figli di coppie di donne "è preoccupante e mina la serenità delle famiglie, può arrivare a negare l'identità familiare e i pieni diritti di queste bambine e questi bambini. La conseguenza di questa azione potrebbe portare le nostre figlie e i nostri figli ad avere un genitore cancellato dalla propria vita, con tutte le ripercussioni legali, economiche, sociali e psicologiche che questo comporta". E dunque, "nel ringraziare il sindaco Giordani che finora si è assunto la responsabilità che il Parlamento sta evitando da decenni, ci auguriamo che in Procura prevalga il senso di responsabilità e la difesa dei diritti dei minori". É' l'appello della presidente dell'Associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini che annuncia anche un sit-in a Padova, in via VIII febbraio, davanti a Palazzo Moroni, sabato 22 aprile alle 15.
Arcigay: vuoto legislativo da colmare
"Faremo sentire la nostra voce di fronte a questa violenza istituzionale ingiustificata. Non possiamo tollerare che si faccia politica sulla pelle delle nostre famiglie, scendiamo insieme in piazza per ribadire: giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie", dice la presidente di Arcigay Padova, Chiara Cuccheri, invitando alla manifestazione del 22 aprile. "La furia di questo Governo verso le persone Lgbti+ continua a manifestarsi. Le pressioni sulle procure mettono a rischio i diritti dei bambini e delle bambine", continua Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. "C'è bisogno di colmare un vuoto legislativo in merito, intanto continueremo a supportare i sindaci affinché non facciano passi indietro sulle registrazioni".