Crisanti, polemica sullo stipendio: "Farò il senatore gratis, mi pagherà l'Asl"

Il neo eletto a Palazzo Madama, ha scelto di optare per la busta paga da direttore di Microbiologia di Padova. "Lo fanno anche i magistrati, questione di contributi previdenziali"

Padova, 28 ottobre 2022 – Crisanti rifiuta lo stipendio da senatore e subito scatta al polemica. Il virologo patavino – che è stato in prima linea nell'emergenza Covid da direttore di Microbiologia a Padova e come consulente di Luca Zaia per il Veneto – è entrato a Palazzo Madama nelle fila del Pd. E ha rinunciato al compenso da parlamentare optando "per lo stipendio d'origine, composto dall'attività con l'Università di Padova e con l'Azienda ospedaliera".

Andrea Crisanti, il virologo neo eletto senatore col Pd
Andrea Crisanti, il virologo neo eletto senatore col Pd

La polemica incalza, il primo a dare una stoccata a Cristanti è il collega Matteo Bassetti, direttore della clinica malattia infettive dell'ospedale San Martino di Genova. Andrea Crisanti ha detto che non accetterà lo stipendio da senatore preferendo quello da ricercatore, che è più alto? "Questo mi fa piacere, vorrà dire che andrò a lavorare anche io all'Università di Padova, non pensavo fosse così alto lo stipendio", ha detto Bassetti con la sua solita ironia.

Lo scienziato Crisanti, eletto in Veneto alle ultime elezioni, spiega la sua scelta replica alle polemiche precisando che si tratta di "una questione di contributi previdenziali, di continuità nel versamento. Me l'hanno consigliato in Senato. Del resto lo fanno molti magistrati", sottolinea, assicurando che, rispetto agli 11-14mila euro dello stipendio da senatore, il salario di partenza "non cambia molto come importo, ma per la pensione conveniva. È una cosa consentita dalla legge".