Padova, 21 dicembre 2023 – “Canta più che puoi, canta per Giulia”. Lacrime e brividi al concerto di Calcutta alla Fiera Padova, dove ieri sera migliaia di giovani hanno ricordato la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
Doveva esserci anche Giulia Cecchettin allo show del cantante laziale, ma quel biglietto acquistato da chissà quanto tempo non è mai stato staccato. Giulia a quel concerto non è mai arrivata: è stata uccisa a coltellate l’11 novembre, un femminicidio tanto cruento quanto impossibile da accettare.
E così, mentre sui social continuano a rimbalzare le foto con il volto solare e innocente di quella ragazza di Vigonovo che sognava un futuro da illustratrice e l’Italia sta spostando l’attenzione su altri femminicidi – lunedì a Treviso è stata uccisa a coltellate un’altra donna, la 26enne Vanessa Ballan ammazzata dall’ex amante Bujar Fandaj – un gruppo di ragazze ha deciso di non lasciare cadere nell’oblio la storia di Giulia.
Luci abbassate, flash e torce accese, migliaia di foglietti sventolati in aria come una ‘fazzolettata’ simbolica in memoria di Giulia. È stato un momento di grande emozione sentire le voci dei ragazzi e delle ragazze alla Kioene Arena, un’onda di energia ha invaso la platea ed è arrivata fino a Calcutta, che cantava con loro dal palco.
“Canta più che puoi, canta per Giulia”
“Siamo tre ragazze che hanno deciso di mobilitarsi per Giulia Cecchettin, che sarebbe dovuta essere a questo concerto.
“Siamo tre ragazze che hanno deciso di mobilitarsi per Giulia Cecchettin, che sarebbe dovuta essere a questo concerto. Alla canzone ‘Gaetana’, ti invitiamo ad alzare il foglio e se ti va di accendere il flash del tuo cellulare così da fare anche un effetto luci, soprattutto ti chiediamo di cantare a squarciagola: canta più che puoi, canta per Giulia”. È il testo del biglietto distribuito ieri sera al concerto di Calcutta.
Un’onda di emozione
Sulle note della canzone ‘Gaetano’, la forza dei ragazzi è stata più intensa che mai. “E quante volte ho pensato che alla fine il sorriso è una parentesi”, hanno cantato in coro pensando a Giulia.
Molti hanno pianto, tenendosi stretti tra loro in un abbraccio pieno di amore. Qualcuno ha sentito la rabbia impotente, altri hanno urlato. E poi ci sono state loro, un gruppo di ragazze che non si danno per vinte, decise a ricordare Giulia e trasformare la sua morte in un segno di cambiamento. Perché sia l’ultima donna ammazzata dalla furia di un uomo.
Flashmob per Giulia
È nato il profilo Instagram @flash.mob.giuliacecchettin, nelle storie il racconto del concerto di ieri sera a Padova. Con le foto e i video: testimonianze di un impegno per fermare l’ondata di femminicidi che da troppo anni stanno insanguinando il Paese.