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Covid, Crisanti: "Meglio riaprire oggi che in estate"

Per l'esperto adesso "la curva è in discesa perché tanti si sono vaccinati di recente". E sul vaccino: "La quarta dose non basta"

Padova, 21 febbraio 2022 - Covid e riaperture, per il microbiologo dell'Università di Padova Andrea Crisanti è meno pericoloso allentare le restrizioni antivirus oggi di quanto lo sarebbe in estate. Il ragionamento dell'esperto è semplice: adesso "la curva è in discesa perché tanti si sono vaccinati di recente e perciò questo è il miglior momento per riaprire tutto". E in estate l'effetto del vaccino sarà molto diminuito.

Andrea Crisanti
Andrea Crisanti

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Crisanti in un'intervista a Libero afferma di non capire "la prudenza del governo, a meno che non vogliamo davvero che si organizzino ristoranti, scuole e palestre no vax. Il fattore stagionale è importante ma quello vaccinale lo è molto di più. Tra cinque mesi l`effetto del vaccino sarà scemato e potremmo avere più contagiati. Le restrizioni non hanno senso ora che il virus sta diventando endemico". 

E ne ha anche per il Green pass: per Crisanti "tenere il certificato verde oggi è una decisione squisitamente politica e non sanitaria, giustificata dalla determinazione del governo di tenere fino in fondo la linea, dallo choc iniziale delle bare di Bergamo e dal non voler dare la sensazione che tutto sia finito, ma non dalla curva della pandemia. Con i vaccini e la diffusione del virus controllata abbiamo di fatto raggiunto un`immunità di gregge. Però non si sa quanto durerà".   Inoltre, "anche il morbillo è endemico, ma solo in un caso su mille rischia di essere letale. Così il Covid, quando diventerà endemico non smetterà di uccidere, ma colpirà solo i fragili. Nella nuova fase si potrebbe vaccinare solo loro", conclude. 

Crisanti: la quarta dose non basta

"La quarta dose non può essere una foglia di fico, perché a chi è immunosoppresso", ovvero che non risponde al vaccino, "puoi fare anche 5 o 6 dosi, ma non risponde". E la "vera sfida dei prossimi mesi è come proteggere queste persone", ha detto poi Crisanti ad Agorà, su Rai Tre. Tra i modi per proteggere gli immunodepressi, il microbiologo propone anche un "bonus tamponi per chi ha persone fragili da accudire".  Il numero di decessi per Covid-19 in Italia, ha detto, "è sicuramente alto, ma non riflette il numero di vaccinati, quanto l'età della popolazione e il fatto che vi siano molte persone fragili che, anche se vaccinate, non sono protette. In Italia, abbiamo, 3,5 milioni di over 80 anni, centinaia di migliaia di persone con patologie oncologiche in trattamento con farmaci che bloccano di risposta immunitaria, migliaia di trapiantati e persone che soffrono di malattie autoimmuni e infiammatorie, anche loro in trattamento con farmaci che bloccano la risposta immunitaria. Tutti loro al vaccino, purtroppo, non rispondono bene". Quindi, ha proseguito, "la quarta dose non basta"

Questo "non significa che non si debba fare il vaccino perché, con omicron, senza vaccino sarebbe ecatombe". Ma "significa che bisogna trovare il modo di proteggere queste persone, senza limitarne la libertà". Ad esempio, "se lavorano, gli va riconosciuta la possibilità di lavoro agile da casa", mentre "le persone che hanno parenti fragili riconosciuti con la legge 104 devono avere un supporto per esser sicure che, quando vanno a trovare i propri cari, non li infettino. Bisogna cambiare il paradigma"