Si è spento Antonio Brandoli, atleta e allenatore indimenticabile

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Quando Tamberi senior, il papà dell’olimpionico Gianmarco, aveva appena cinque anni, il primatista nazionale del salto in alto aveva l’accento modenese. Si chiamava Antonio Brandoli e nel 1962 con la misura di 2.04, stile ventrale come imponeva l’epoca, assurse agli onori delle cronache eguagliando il record di allora, unica stagione nella quale riuscì a superare i due metri. Si chiamava, perché proprio ieri l’altro Brandoli è venuto a mancare all’età di 83 anni, lui che alla sua società di appartenenza e di partenza, La Fratellanza, non aveva mai rinunciato: certo, accanto al suo nome nell’albo d’oro del record italiano (nel frattempo passato proprio a Tamberi con 2,39) c’è la società di Padova presso la quale Brandoli era diventato atleta di livello internazionale durante il servizio militare, ma la sua formazione in città era stata plasmata da un altro guru dell’atletica geminiana, Fernando Ponzoni. Tornato in Fratellanza a metà degli anni Sessanta dopole due stagioni con la divisa e dopo aver conquistato due argenti ai Campionati Italiani assoluti e il prestigioso titolo di Campione del Mondo Militare (in Olanda sempre nel suo anno di grazia, 1962), Brandoli era poi diventato uno stimato allenatore: da lui sono passati anche Matteo Rubbiani, campione di salto con l’asta, il preparatore atletico Alessandro Guazzaloca, Luca Cadalora poi arrivato al motociclismo con una preparazione atletica invidiabile. Tecnico soprattutto dei salti, Brandoli ha lanciato a livello nazionale tanti geminiani. Tra questi Alessandro Guazzaloca, ex preparatore atletico di Modena e Treviso nel mondo del volley e ancora oggi uno dei più stimati ‘trainer’ a livello mondiale: "Il professor Brandoli aveva una cattedra al Corni – lo ricorda proprio ‘Guazza’ – e da lì ha portato decine e decine di atleti al Campo Scuola, riuscendo a ringiovanire sempre il bacino di utenza della Fratellanza. Era un allenatore dotato di grande esperienza e grande passione, quella passione che porta me e tanti altri over 50 a continuare ad allenarci e a correre alla Fratellanza. Gli dobbiamo un enorme ringraziamento". Brandoli poteva vantare diverse onorificenze: la sua federazione, la Fidal, gli ha riconosciuto la quercia di primo grado nel 1987 e quella di secondo grado nel 1996, mentre nel 2009 era stato insignito della Stella d’Argento Coni al merito sportivo. Con Luciano Gigliotti, Renzo Finelli, Mario Romano e Giuliano Corradi era uno dei pilastri dell’insegnamento in seno alla Fratellanza: "Lo perdiamo a soli due anni dal nostro centocinquantesimo – racconta infine Roberto Brighenti – ma siamo già al lavoro per ricordarlo come si deve, con uno o più eventi a lui dedicati". Il funerale si terrà nella mattinata di oggi.

Alessandro Trebbi