CARPI
Quattordici aprile a San Mauro. È la data dell’ultimo successo del Carpi lontano dal ’Cabassi’, che domenica sul campo della Pianese proverà a invertire il trend senza acuti in trasferta. Sono passati quasi 6 mesi da quel roboante 3-0 firmato da Arrondini, Cortesi e Tcheuna che a 3 gare dalla fine lanciò ai mille all’ora la squadra biancorossa nella volata per la C, tra l’altro nello stesso giorno in cui col forfeit della Pistoiese i punti di margine sul Ravenna aumentarono da 2 a 4. Quella fu la nona e ultima vittoria fuori casa di Calanca e compagni, che proprio con i 5 successi esterni del girone di ritorno (Fanfulla, Lentigione, Sangiuliano, Aglianese e Sammaurese) misero il turbo per il sorpasso sulla squadra di Gadda. Da allora il Carpi non è più riuscito a fare il pieno lontano dal proprio fortino e nelle successive 7 trasferte fra campionato di D, Poule scudetto, Coppa Italia e Serie C ha raccolto solo 3 pareggi a fronte di 4 sconfitte. Un trend cominciato col beffardo 1-1 di Imola che fece ridurre il margine sul Ravenna a 2 punti, accompagnato dalle polemiche arbitrali, proseguito nell’ininfluente sconfitta 2-0 di Campobasso nel girone per lo scudetto di D, mentre quest’anno sono arrivati il ko di Salò in Coppa e le 4 gare di C fin qui giocate, dove il Carpi ha raccolto due pareggi sui campi di Milan Futuro ed Entella e le ultime due sconfitte a Ferrara e Pescara. A Piancastagnaio, campo mai calcato in 115 anni di storia, il Carpi cercherà di invertire il trend esterno in uno scontro diretto con i toscani, pure reduci da un successo fuori casa a Solbiate col Milan e appena dietro in classifica con 9 punti.
Dal campo. Qualche problema in vista di domenica, con Mandelli, Puletto e Amayah alle prese con un virus che al momento li mette in dubbio.
Davide Setti
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