CARPI
Il Carpi non ha scelto proprio il modo migliore per proiettarsi nella settimana dei suoi 115 anni che saranno festeggiati domenica, come annunciato dalla società, in occasione della gara delle 17,30 con la Lucchese. La sconfitta di Piancastagnaio ha confermato il passo indietro sotto il profilo della prestazione già visto col Pontedera. Con i pisani, battuti 2-1, il Carpi l’aveva sbloccata subito e ha avuto almeno due nitide palle gol per segnare il 2-0 prima di subire il pari, subito azzerato dal gol di Gerbi. In Toscana invece la squadra di Serpini ha sbagliato per intero i primi 45’ e solo dopo il gol incassato ha iniziato a giocare, pagando però l’assenza delle invenzioni di Cortesi nei 20 metri finali, come si è già visto nelle ultime 3 gare senza il trequartista che tornerà solo a dicembre. L’altro dato che la gara con la Pianese ha evidenziato è la differenza fra il Carpi con e senza Andrea Mandelli (foto). Il regista ha alzato bandiera bianca dopo i primi 30’, ma già dai primi minuti si era visto che le sue condizioni fisiche non erano ottimali. Il riacutizzarsi del problema alla coscia sinistra è un bel guaio per mister Serpini e nei prossimi giorni con gli esami si capirà l’entità dello stop per la ricaduta. Di certo i numeri fin qui parlano chiaro: Mandelli ha giocato per intero, restando in campo 90’ più recupero, 5 gare su 9 e con lui al top in regia sono arrivate 2 vittorie (Perugia e Pontedera) e 3 pareggi (Rimini, Milan Futuro ed Entella), condite anche da 3 suoi assist. In totale sono 9 punti conquistati sui 10 complessivi con l’ex Desenzano al timone. Nelle altre 4 gare invece è stato buio pesto: con Mandelli in panchina (Spal e Ascoli), oppure dentro nella mezz’ora finale (Pescara) oppure costretto a uscire a metà primo tempo (Pianese) i biancorossi hanno raccolto appena un punto. Una differenza abissale a cui mister Serpini dovrà porre rimedio già dalla sfida con la Lucchese.
Davide Setti
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