
Numeri realizzativi impressionanti. Ma attenzione: venerdì contro la terza non sarà per niente facile .
di Stefano FoglianiSASSUOLOQuando sceglie di attaccare per far gol il Sassuolo non sbaglia mai, o quasi. E Josh Doig è il suo profeta… È vero che il laterale scozzese non è un attaccante e di gol in neroverde ha segnato il suo primo domenica contro il Sudtirol – l’ultimo gol di Doig era datato ottobre 2022 – ma è anche vero tuttavia che si tratta del 15mo giocatore che va a segno dentro una macchina da gol che di reti ne ha segnate, fin qua, la bellezza di 50 in 22 gare. La media, facile facile, dice 2,3 gol a gara, un gol ogni, circa, 40’ mentre il resto dice che nessuno segna tanto, in B, e nessuno ha tante soluzioni in attacco quante ne ha la ‘macchina’ da gol di Grosso. Che con la stessa ‘manita’ con la quale si è sbarazzata, domenica, del Sudtirol – cui non sono bastati tre gol segnati per fare punti – si era imposta già al Rigamonti contro il Brescia (5-2) e in casa contro la Sampdoria (5-1), ‘esagerando’ anche contro il Cittadella (6-1 al Mapei Stadium) e, sempre in casa, contro la Salernitana all’andata, con un 4-0 comunque rotondo e griffato da 4 marcatori diversi.
Detto che solo in un’occasione – contro lo Spezia, all’andata – il Sassuolo non ha segnato, e aggiunto che solo sette volte, di reti, ne ha segnate solo una – vincendo cinque volte e perdendo due – l’altra caratteristica che salta agli occhi, della ‘mean machine’ di Fabio Grosso, è la preponderanza dell’attacco-mitraglia rispetto agli altri reparti. Qualcosina ha avuto dalla difesa, il Sassuolo di Grosso, ma pochino – in gol, prima di Doig, per una volta ciascuno Odenthal e Muharemovic – qualcosa di più dal centrocampo – soprattutto per merito di Thorstvedt, 7 gol contro i 4 segnati, in totale, da Boloca (2), Iannoni e Lipani – ma tutto o quasi, a livello di fase offensiva, l’ha avuto dall’attacco-mitraglia di cui si diceva. Che di gol ne ha segnati 35, ovvero più dell’80% del totale e ha nei protagonisti che non ti aspetti due esterni come Laurientè (9 gol, per il francese) e Pierini (8) che relegano al ruolo di comprimari (si fa ovviamente per dire) il Mulattieri a quota 5 e soprattutto Berardi, che di gol ne ha fatti 4 – con 10 assist, però – come Moro. Aggiungere al tutto anche gli acuti di Volpato (3), Russo (2) e Antiste, in gol contro il Cesena ad agosto e il conto torna. E spinge il Sassuolo verso La Spezia con numeri sufficienti a suggerire come l’unica squadra contro la quale la fase offensiva del Sassuolo è andata in bianco, ovvero il prossimo avversario dei neroverdi, venerdì alle 20.30, se vorrà replicare a quanto fatto all’andata, dovrà mettercela tutta.
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