REDAZIONE MODENA

Sassuolo La sorpresa: torna Berardi

A sette mesi dal grave infortunio al Bentegodi il fantasista viene convocato e riparte dalla B dodici anni dopo

L’esultanza di Berardi un anno fa a San Siro nel successo contro l’Inter

L’esultanza di Berardi un anno fa a San Siro nel successo contro l’Inter

di Stefano Fogliani

SASSUOLO

Dove eravamo rimasti? Al braccio alzato e all’espressione, tra l’incredulo e il sofferente, che un terribile infortunio aveva dipinto sul volto di Domenico Berardi, accasciatosi sul prato del Bentegodi poco prima che scoccasse l’ora di gioco di Hellas Verona-Sassuolo. Era il 3 marzo, Sassuolo confitto, giusto per la cronaca e, sempre per la cronaca, rottura del tendine di Achille la diagnosi, impietosa, che consegnerà il fantasista neroverde, 48 ore dopo, alla sala operatoria e il Sassuolo, nel giro di un paio di mesi, alla retrocessione. Sette mesi esatti, o quasi, dopo quel pomeriggio, quello che lasciava intuire la foto postata sui social neroverdi in mattinata (un giocatore nascosto dal pallone con la scritta ‘indovina chi?’) lo ufficializza Fabio Grosso, dicendo che "Berardi sarà del gruppo partita: si è allenato con i compagni, dopo tanto lavoro personalizzato, per tutta la settimana, con grande entusiasmo e con grande voglia di esserci". Altro,o meglio pochissimo, aggiunge Grosso, che fa capire tuttavia come il giocatore, "dopo un’assenza così lunga", non verrà utilizzato dall’inizio, "ma in caso di bisogno e a partita in corso".

Le cautele – ovvie – del tecnico neroverde tolgono pochissimo, tuttavia, ad una vigilia che, complice notizia attesa e al contempo imprevista, si è improvvisamente colorata, facendo in un certo senso passare in secondo piano anche le difficoltà legate alla gara odierna che oppone la squadra di Grosso al Cittadella. Ci mancherebbe, visto anche il legame – profondissimo – che dodici stagione hanno saldato tra la Sassuolo neroverde e il suo giocatore forse non più rappresentativo – mister 500 presenze, ovvero Francesco Magnanelli, resta lì – ma senza dubbio il più forte – e determinante – che abbia mai vestito la maglia del Sassuolo nel corso della secolare storia neroverde. Trecentosettanta presenze e 142 gol in tutte le competizioni, le stimmate da predestinato emerse con prepotenza già nell’agosto del 2012, quando Eusebio Di Francesco gli ‘regalò’ la prima presenza tra i ‘pro’, e un ruolo di bandiera che le lusinghe del calciomercato non hanno, fin qua, alterato per il ragazzo di Calabria, scovato su un campo da calcetto da uno scout del Sassuolo e diventato, nel Sassuolo, uno dei più forti di sempre, con tanto di titolo europeo conquistato in azzurro nel 2020.

Torna oggi, Berardi e vada in campo o anche solo in panchina, alla Sassuolo neroverde tanto basta. E, immaginiamo, tanto potrà bastare anche a lui, che si riannoda, tornando calciatore, a se stesso ricominciando da quella Serie B dalla quale aveva cominciato, sul campo di Cesena, poco più di 12 anni fa.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su