di Stefano FoglianiSASSUOLOComincia oggi il 2025 dei neroverdi. Sia in campo, con il gruppo che si ritrova al Mapei Football Center in vista della trasferta di Salerno – da valutare Romagna, Mulattieri e Volpato – che, soprattutto, fuori dal campo. Perché piace pensare che nel corso di queste feste, anche se il mercato è aperto da qualche giorno, tanto società quanto giocatori ne abbiano approfittato soprattutto per ‘ricaricare le pile’, ma da oggi cambia tutto. E se la Befana porta al gruppo le prime fatiche agli ordini di Fabio Grosso, ne impone già da oggi e ne imporrà altre, almeno da qui a fine mese, al ds Francesco Palmieri e a Giovanni Carnevali. Non che gennaio sia mese che ‘piaccia’ troppo, come noto, ad una dirigenza abituata a programmare e a lavorare senza troppa fretta, ma qualche urgenza si è già affacciata alle scrivanie dei dirigenti neroverdi.
La prima riguarda Toljan, uno dei ‘semprepresenti’ sui quali avrebbe messo, tuttavia, gli occhi il Lipsia: il laterale potrebbe tornare in Bundesliga – arrivò ormai cinque anni fa dal Celtic, cui lo aveva prestato il Borussia Dortmund, nel frettaempo ha ‘messo via’ 142 presenze – obbligando il Sassuolo a contromosse che Palmieri e Carnevali avrebbero tuttavia già posto in essere. Chiedendo al Venezia Antonio Candela, laterale classe 2000 che in Laguna, con Di Francesco, gioca spesso (13 gettoni) ma non sempre, ed il cui contratto (scadenza 2026) e ingaggio non rappresenterebbero un ostacolo. La formula del trasferimento prevederebbe, stando ai siti specializzati, prestito con obbligo di riscatto – in caso di promozione dei neroverdi, si immagina – e la dirigenza veneta riflette su quella che potrebbe trasformarsi in un’opportunità i cui sviluppi ad oggi non sono prevedibili, appesi come sono ad un addio di Toljan che, se resta, elimina il problema. Altro su cui lavorare, il Sassuolo, ce l’ha in uscita, stante l’ovvia necessità di sfoltire una rosa sovradimensionata, che obbliga diversi profili comune appetibili a minutaggi da comprimari e induce il Sassuolo a guardarsi attorno. Così, il nuovo corso sampdoriano imposto da Leonardo Semplici alla dirigenza blucerchiata ‘chiama’ D’Andrea, che fin qua ha trovato pochissimo spazio, e un altro ‘nuovo corso’, ovvero quello dettato alla Salernitana dallo sbarco in granata di Breda, attenziona quel Caligara che il nuovo allenatore dei campani conosce e stima per averlo avuto già ad Ascoli.
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