
Tutta la gioia di capitan Romagna nella vittoria fondamentale contro il Pisa secondo al ’Mapei’ del 1 marzo (fotofiocchi)
di Lorenzo Longhi SASSUOLO Ci ha messo appena un mese, il Sassuolo, per capire la Serie B. Sebbene, alla vigilia, tutti pensassero che avrebbe fatto un campionato a parte, cosa che poi in effetti si è verificata, un conto sono i ragionamenti teorica, un altro è l’atto pratico e così, ancora ad agosto, la partenza della squadra di Fabio Grosso era stata al rallentatore: pari a Catanzaro (1-1), vittoria col Cesena (2-1), altro pareggio a Bari (1-1) e, infine, la sconfitta casalinga con la Cremonese, l’1-4 del 31 agosto. Cinque punti in 4 partite, poco, ma attenzione: non può sfuggire all’analisi che, sino ad allora, il mercato fosse ancora aperto, e un giorno sì e l’altro pure vi erano voci sui potenziali addii di questo o quell’altro giocatore, sostanzialmente i vari Thorstvedt, Laurienté e Bajrami (l’unico che poi se n’è andato per davvero), e con ancora da risolvere la questione relativa ai portieri.
Chiuso il mercato, è nato il Sassuolo 2024-25 vero e proprio, e c’è da dire che lo schiaffo dei grigiorossi è servito, perché tra quel ko – al quale era seguita la sosta per l’attività delle nazionali – e la ripresa del campionato, due settimane dopo, Grosso ha avuto modo di lavorare con il gruppo completo (con anche il nuovo portiere, Moldovan) e ormai certo di restare. I risultati sono stati immediati: 16 punti nelle successive 6 partite, il pari a Castellammare, quindi una striscia di 7 vittorie consecutive (dalla dodicesima alla diciottesima giornata) nel mezzo delle quali, il 23 novembre dopo la vittoria 4-0 contro la Salernitana, i neroverdi si sono finalmente presi la vetta, approfittando della sconfitta del Pisa contro la Carrarese. Era la quattordicesima giornata e, da lì, Berardi – tornato in campo nel 6-1 contro il Cittadella, sette mesi esatti dopo l’infortunio – e compagni non hanno più abbandonato la testa della classifica, al netto di anticipi e posticipi che possono avere, eventualmente, modificato la graduatoria per qualche ora. Considerando che l’approdo in cima alla B era giunto a metà di una striscia positiva, il Sassuolo è stato protagonista, nei mesi seguenti, di un sostanziale assolo, e le sette vittorie consecutive si sono interrotte solo a Pisa, nel giorno di Santo Stefano: se il Sassuolo fosse arrivato a otto, avrebbe eguagliato un record storico per la B, ma quel ko lo ha evitato, pur non avendo avuto alcun effetto negativo in termini di classifica, anche perché i neroverdi già dalla partita seguente, contro il Cosenza, hanno ripreso a correre. Vittorie e gol, gol e vittorie e pure clean sheet, e così ecco altre sei vittorie in sette gare, con una sconfitta a La Spezia.
Ecco: mancava solo, al Sassuolo, il successo contro una delle più immediate rivali per la promozione, arrivato però l’1 marzo nello scontro diretto con il Pisa a Reggio Emilia, un 1-0 (gol di Moro) che ha infine legittimato il dominio anche al cospetto dei nerazzurri, comunque lontani ma, a tutti gli effetti, avversari irriducibili. Da sottolineare, poi, le 4 vittorie su 4 nei derby contro Reggiana e Modena, e il resto è storia nota: i match point, il ko col Palermo, il 3-1 del Braglia e la promozione differita, sul divano, in una domenica indimenticabile.
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