L’ascesa del San Pellegrino in Alpe nella tappa del Giro d’Italia Viareggio-Castelnuovo Monti, che si dispeterà il prossimo 21 maggio, sarà una grande occasione per gli appassionati del ciclismo per vedere impegnati i protagonisti lungo i duri 14,2 chilometri con una pendenza media dell’8,7% ma dove, giunti a quota 1.224 metri, i tratti hanno una pendenza del 19%.
Nell’occasione del passaggio di 25 anni fa, l’ultima volta che il Giro d’Italia è passato attraverso la durissima salita tra l’Emilia e la Toscana, con l’arrivo previsto all’Abetone, Casagrande e De Luca arrivarono con distacchi rilevanti.
Ricordiamo in quell’occasione di 25 anni fa, era infatti il 1999, Marco Pantani che ritornava alle corse dopo la vicenda di Madonna di Campiglio, la siepe umana lungo tutta la salita che lo applaudiva come nei giorni dei grandi trionfi dell’accoppiata Giro-Tour che è stata ripetuta solo lo scorso da Tadej Pogacar.
La tappa regina degli appennini modenesi reggiani è contrassegnata da tre stelle poichè il traguardo di Castelnuovo Monti è previsto dopo 185 chilometri dopo le salite di Toano e della Pietra di Bismatova, ma gli uomini di classifica affronteranno la tappa dopo aver corso la cronometro Lucca-Pisa di 28,6 chilometri e qualcuno potrebbe risentirne.
La carovana rosa transiterà nel tratto in discesa da Frassinoro che ricorderà il loro concittadino Nello Trogi uno dei migliori velocisti degli anni ‘30 emigrato in Francia dove si era aggiudicato 25 vittorie e morto a Villa Minozzo (Re) il 21 giugno 1944.
Sempre nel tratto in discesa la tappa passerà anche da Montefiorino, località che vide la prima vittoria da allievo proprio di Marco Pantani.
Il quindicenne scalatore di Cesenatico in maglia Fausto Coppi si presentò alla partenza accompagnato da papà Paolo e sul percorso inverso al Giro 2025 scattò tutti solo già alle prime rampe per Frassinoro lasciando gli altri concorrenti a lottare per la piazza d’onore.
La tappa successiva, quella del 22 maggio, prenderà il via da Modena e transiterà per Montale, Maranello, Fiorano e Sassuolo per poi affrontare la salita di Baiso dove è nato un altro protagonista del Giro d’Italia Nunzio Pelliciari oggi novantenne gregario di quel Meo Venturelli che vestì la maglia rosa nel 1960 superando a cronometro a Sorrento il francese Jacques Anquetil che si aggiudicò poi quel Giro d’Italia.
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