Comincia il nuovo anno come aveva finito quello scorso, il Sassuolo. Ovvero vincendo 2-1, soffrendo più di quanto non fosse lecito prevedere contro una squadra di bassa classifica e, dettaglio non trascurabile, da primo in classifica. L’Arechi di Salerno restituisce al campionato la squadra che a gennaio ha cambiato di più – la Salernitana che ha novità nel tecnico Breda e in quattro dei cinque ‘nuovi’ che lo stesso Breda manda in campo – a quella che ha cambiato di meno, ma il match non elude un gap che, già scritto nella classifica, si evidenzia via via che passano i minuti. Perché il Sassuolo più recente sarà anche meno brillante delle sue versioni più luccicanti, ma quando deve vincere vince, mentre i campani restano al buio nonostante una partita generosa, che ne palesa tuttavia limiti che il Sassuolo scopre già nella prima frazione di gioco.
Basta quella a decidere tutto, e a suggerire che un Sassuolo non granchè vale comunque di più dei suoi avversari: un gol di Russo, preferito a Moro e al convalescente Mulattieri dal 1’, a spaccare il match, in avvio, una zuccata di Muharemovic in chiusura di primo tempo per uno ‘strappo’ che i campani non ricuciono più. Tutto qui, detta come va detta, per la Salernitana basta e avanza: non ‘brillano’, tra i neroverdi, né Berardi né Laurientè, nel Sassuolo, fatica Boloca in mediana e la difesa paga dazio all’assenza di Romagna, ma quanto il Sassuolo fa, e non subisce, nel corso dei primi 45’ basta e avanza per chiudere una partita che qualcos’altro lo dice nella ripresa. Ma solo perché il Sassuolo si ‘addormenta’. La squadra di Grosso esce dagli spogliatoi con l’aria di chi la gara pensa di averla già vinta, smette di aggredire oltre la sua metà campo, allarga le distanze tra reparti fin lì belli stretti, e regala a Cerri, poco prima dell’ora di gioco, la rete con la quale i campani dimezzano lo svantaggio. Agitando davanti ai neroverdi, un tantino letargici a tratti, lo spettro di una rimonta che tuttavia resta un’ipotesi per i padroni di casa. Pericolosi, ci mancherebbe, nel loro attaccare, ma solo perché buttano palloni in area, e sempre lontani dal costruire – unica eccezione una fuga di Cerri, che si ‘incarta’ a due passi da Moldovan al 75’ – i presupposti di un pari che non arriva. E ‘regala’, di contro, ad un Sassuolo che nel finale si registra aggiungendo ad un undici stanco Mulattieri, Iannoni, Obiang, Pierini e Lovato, un altro successo pesante, anzi pesantissimo. Dopo il ‘pranzo’ dell’Arechi, infatti, con primo e secondo serviti da Russo e Muharemovic, al Sassuolo il ‘dolce’ lo serve la gara del Picco, con lo Spezia che pareggia contro la Juve Stabia. I liguri, terzi, sono dieci punti sotto.
Il tabellino
1-2
Salernitana (3-5-2): Sepe; Ruggeri, Ferrari, Lochoshvili; Ghiglione (1’ s.t. Stojanovic), Maggiore (17’ s.t. Soriano), Amatucci, Reine-Adelaide (26’ s.t. Girelli), Njoh; Raimondo (17’ s.t. Verde), Cerri (36’ s.t. Torregrossa). All. Breda
Sassuolo (4-3-3): Moldovan; Toljan, Odenthal, Muharemovic, Doig; Boloca (30’ s.t. Iannoni), Ghion (29’ s.t. Obiang), Thorstvedt; Berardi (47’ s.t. Lovato), Russo (13’ s.t. Mulattieri), Laurienté (30’ s.t. Pierini). All. Grosso (Satalino, Pieragnolo, Paz, Lipani, Moro, D’Andrea, Antiste) Arbitro: Rapuano di Rimini (Lo Cicero, Galimberti, q.u. Grasso)
Reti: 6’ p.t. Russo, 40’ p.t. Muharemovic, 3’ s.t. Cerri
Note: espulsi dalla panchina della Salernitana Avallone, Tello, ammoniti Amatucci, Ferrari, Russo, Ghiglione, Grosso. Angoli 6-3, rec. 1’ e 5’
Continua a leggere tutte le notizie di sport su