ALESSANDRO TRONCONE
Sport

Modena Meno di un gol a gara e che distrazioni

Cinismo e malizia saranno temi ricorrenti in casa gialloblù da qui alla delicata trasferta del 21 a Bari contro il grande ex Michele Mignani

Modena Meno di un gol a gara e che distrazioni

Paolo Bianco ha ragione. Al netto di qualche scelta sulla quale il dibattito può essere aperto (ma, con gli allenamenti visibili solo a lui e al suo staff, più di tanto non si può nemmeno contestare) ad esempio il saliscendi sull’impiego di Guiebre o lo scarso utilizzo di un attaccante esperto e duttile come Falcinelli, senza dimenticare i dubbi intorno alle prestazioni di alcuni singoli, il tecnico ha messo sul piatto un tema grazie al quale sarà possibili sviscerare argomenti da qui al 21 ottobre (trasferta a Bari).

È vero, al Modena mancano due prerogative non banali per poter fare un piccolo salto in avanti tra chi sogna posti nobilissimi: cinismo e malizia. Il primo tema è riassumibile con l’ausilio di dati puramente aritmetici. Sette reti in otto partite, vuol dire che i canarini hanno (ad ora) una media di nemmeno un gol a partita, nonostante, come detto, la buonissima capacità a creare situazioni pericolose. Con il Palermo, il possesso palla ha sorriso e il Modena ha giocato persino più palloni rispetto agli avversari nell’area di rigore (25 a 17). Ergo, l’efficacia va assolutamente migliorata e, si badi bene, non è solamente un appunto agli attaccanti ma è un discorso di dna di singoli giocatori. Quante volte, anche l’anno scorso, si diceva che ai gialli di Tesser mancava l’apporto dei vari Tremolada, Magnino, Giovannini, Ionita e altri ancora in termini realizzativi. Poi, la malizia. Sì, l’episodio che ha visto protagonista Oukhadda ne è un ulteriore esempio. Questioni di centimetri e Di Francesco ne ha approfittato (ma è stata solo la punta dell’iceberg di un’azione completamente toppata dalla difesa gialloblù). Ma, anche in questo caso, si tratta di dna probabilmente e quindi di un percorso ancora da completare.

Il calcio è una scienza... inesatta. E, proprio per questo, giocare bene, avere un buon possesso palla, imporre la propria identità sono idee che hanno bisogno di essere sostenute dai gol e dal carattere, inteso come il voler ottenere qualcosa in più a tutti i costi. Ora, il Modena avrà a disposizione due settimane prima di presentarsi a casa Mignani e riprendere da Bari il suo cammino. Serve recuperare qualche energia e qualche giocatore.

L’assenza di Pergreffi è passata un po’ in sordina ma pesa, così come quella di Strizzolo perché senza lui il Modena non ha la seconda possibilità nel gioco d’attacco: la palla alta, la protezione e il gioco fisico. Il tutto, focalizzando le forze sul miglioramento di quel che manca. Paolo Bianco ha ragione, cinismo e malizia sono due compagne di viaggio da tenere sempre al proprio fianco.