ALESSANDRO BEDONI
Sport

Modena Il salto di qualità era a tanto così

I canarini a Cremona hanno giocato una delle migliori gare della stagione. Manca il risultato ed è in attacco che i conti non tornano

I canarini celbrano il gol di Palumbo, poi la doccia fredda nel finale (fiocchi)

I canarini celbrano il gol di Palumbo, poi la doccia fredda nel finale (fiocchi)

Due pareggi. Così uguali, così diversi. Se nel bollettino dei naviganti della scorsa settimana era forte il sentimento di rammarico per la mancata vittoria casalinga con il Frosinone, quarantotto ore dopo Cremona, archiviato per un attimo l’amaro in bocca per una vittoria sfumata all’87’, resta invece un sapore positivo per una prestazione certamente tra le migliori della stagione.

Siccome però i pareggi, deludenti o confortanti che siano, lasciano in saccoccia ugualmente un solo punto, rimane ancora nell’aria quella sottile frustrazione dell’attesa di quel famoso saltino di qualità che non ne vuole sapere di arrivare. La classifica è sempre corta, i playoff a soli tre punti, così come la zona calda è rimasta distante cinque lunghezze. Il tanto pareggiare della gestione di Paolo Mandelli (che comunque ha dieci risultati utili su undici partite), sinora sta tenendo la barca gialloblù in una buona linea di galleggiamento: in un campionato dove il segno ‘x’ esce con grande frequenza, il muovere la classifica ti fa mantenere la rotta. Ma, dicevamo, manca ancora qualcosa, o meglio in ogni gara c’è sempre un particolare che stona e non fa girare la partita nel modo aspettato. Nelle ultime due esibizioni dei gialli, ad esempio, è mancato quel pizzico di attenzione in più in difesa, almeno due delle tre reti subite sono nel catalogo dei gol evitabili; ma anche davanti si respira a volte un’aria di qualcosa di incompiuto, perchè pur avendo sulla carta il reparto offensivo più forte degli ultimi anni, è stato invece fatto affidamento alla famosa cooperativa del gol, che con la rete di Di Pardo a Cremona ha aggiunto il diciassettesimo iscritto.

L’infortunio di Pedro Mendes è ormai lontano nel tempo, Defrel ha raggiunto una discreta condizione, e da loro ci si aspetta qualcosa di più, al di là delle doti contropiedistiche di Caso e del grande momento di Palumbo per il quale il Modena al momento pare non essere intenzionato ad ascoltare le offerte, su tutte quelle della Samp (che fonti genovesi danno non più tardi di ieri in forte pressing) per il numero 10 canarino. Tornando al discorso precedente sul valore del reparto offensivo del Modena, non dimentichiamo poi che due elementi come Gliozzi e Abiuso, che con tutta probabilità troverebbero spazio in buona parte delle squadre cadette, vengono utilizzati col contagocce. Della serie, non puoi certo schierare quattro centravanti ovvio, ma comunque li hai e la scelta non manca. Ma ributtiamoci su quel salto di qualità che si aspetta da tanto, che passa imprescindibilmente dal ricominciare a vincere, cinque successi dall’inizio del campionato sono in effetti un po’ pochini. Si diceva sopra che i punti che separano il Modena dalla zona ancora inesplorata dei primi otto posti sono solo tre, potrebbe non essere un’impresa agganciarli. Ma la domanda è un’altra, si faranno i playoff? Le prime tre corrono (e vincono, nel campionato dei tanti pareggi) e lo Spezia, terzo, ha già otto lunghezze di vantaggio sulla Cremonese, attualmente al quarto posto.

I 14 punti di distacco che manderebbero direttamente in A le prime tre senza passare dal via non sono poi così distanti. Come diceva Renzo Arbore in un vecchio spot sulla birra, meditate gente, meditate. Intanto sabato al Braglia arriva il Mantova, squadra che gioca un buon calcio soprattutto lontano dal Martelli. Se è vero che il Modena gioca bene contro chi gioca, non facciamoci scappare l’occasione. Al resto penseremo poi.

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