Il silenzio della vigilia di Bisoli era programmato, già da prima del derby. Per cui, nessun particolare indizio sul futuro o chissà quale pensiero minaccioso. E, per aprire una breve parentesi, prima di esonerare un allenatore ci si riflette non una ma mille volte, anche per una questione di costi che il Modena guarda sempre con attenzione (c’è Bianco sotto contratto, allontanare Bisoli avrebbe un costo e il suo successora anche, ovviamente). Detto ciò, come spesso si è raccontato anche nel momento di crisi dello scorso campionato, ogni tanto arriva il momento che anche i calciatori inizino ad assumersi responsabilità pesanti e, insieme al tecnico, limitino gli errori ed escano dal fango. A partire da questa sera, gara tanto delicata quanto simile a quella di sabato per il valore di un avversario incredibilmente ricco di profili di alta classifica e rilanciato da Corini con due vittorie consecutive.
L’ex allenatore del Palermo (che, al contrario del collega modenese ha parlato: "Vedo un Modena vivo, resta un avversario insidioso con un allenatore che conosce bene la categoriae e se lo sottovalutiamo andremo incontro a rischi") ha ridisegnato la Cremonese con un 4-4-2, concedendosi il lusso di lasciare in panchina Johnsen, Nasti, Pickel e Buonaiuto. Ergo, sfrutterà gli esterni e la qualità delle due punte, praticamente due dettagli che il Modena soffre sempre.
Come scenderà in campo la squadra di Bisoli? Bel dilemma, non avendo rilasciato dichiarazioni. Qualche rotazione è obbligatoria, la condizione mentale di alcuni non è ottimale. Botteghin insidia Zaro, Cotali insidia Idrissi, Di Pardo potrebbe rivedersi sulla destra. Magnino scalpita a centrocampo e Caso (questo si che è un bel dilemma) si candida per una maglia da titolare nel tridente sulla trequarti dove Palumbo e Bozhanaj dovrebbero (dovrebbero..) essere intoccabili perché gli unici uomini pericolosi capaci di tiro e di estro. Gliozzi non è convocato, la punta sarà Abiuso. Chi guarda la classifica, oggi, fa bene. Insomma, la retorica del "la guardiamo in primavera" non può essere un dogma che serve solo a nascondere le enormi problematiche attuali. Ora se ne esce solo prendendo consapevolezza del momento, perché il passato non torna e i punti persi nemmeno. E vedere il Modena lì, in fondo, in una posizione onestamente impensabile ad agosto, non fa bene a a nessuno.
Ma serve un Modena diverso, più ardente. Con un’idea di gioco ben precisa e mentalizzato. Perché il futuro passa dai prossimi 90 minuti.
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