MOLDOVAN 5,5. Tramoni lo sorprende una prima volta e non ha colpe. Sulla seconda, tuttavia, qualcosa di più poteva fare.
TOLJAN 6. Innesca il Pierini che rianima i neroverdi con un lancio dalle retrovie, ma sul terzo gol del Pisa non sembra essere dove doveva. Tramoni colpisce indisturbato, saluta e se ne va, lui resta lì…
LOVATO 5. Era rientrato, per uno scampolo di gara, qualche giorno fa dopo tre mesi di assenza. Dentro dal 1’, palesa ruggini evidenti, con chiusure che mancano sia sul primo che sul secondo gol dei toscani.
MUHAREMOVIC 5,5. Anche lui meno in spolvero rispetto alle ultime uscite. Demerito suo o meriti dell’attacco dei toscani? Ai posteri l’ardua sentenza.
DOIG 5. Parte ai duecento all’ora, aggredisce la fascia e l’area avversaria, cercando anche in avvio la porta, non trovata per poco, di Semper. Ma i limiti difensivi dello scozzese, quando il Pisa attacca a folate, emergono, con le evidenze del caso. E il Sassuolo, da quella parte lì, fatica, esaltando suo malgrado il dinamismo di Tourè (18’ s.t. Pieragnolo 6. Mette in porta Laurientè con un cross dei suoi)
OBIANG 5,5. Tramoni lo ‘strina’ per andarsi a prendere il gol che ‘spacca’ la gara. È l’unica circostanza in cui la manovra pisana lo sorpassa, ma pesa parecchio su un match la cui inerzia da lì in avanti cambia per sempre (18’ s.t. Iannoni 6. Piace il piglio che ci mette, il giovanotto, pronto da subito alla battaglia)
BOLOCA 6. I tacchetti pisani che gli morodono la caviglia e lo obbligano a stringere i denti e poi ad uscire dal campo passano in cavalleria. Ed in cavalleria passa anche la conclusione con la quale sfiora l’uno a uno. Semper ci arriva, lui si arrende, ma quel che ha ce lo mette (18’ s.t. Ghion 6. Ordinato e preciso)
BERARDI 5,5, Mette stinchi caviglie al riparo dei pestoni pisani girando al largo, si prende il solito giallo gratis e cerca la sua miglior versione si sé senza trovarla. Un piazzato alle stelle la fotografia di un match insipido.
THORSTVEDT 5. Il guastatore non guasta: la ‘spizzata’ con cui manda in gol Pierini è più figlia del caso che di una gara – non la prima, da qualche settimana a questa parte – che ne conferma qualche fatica di troppo.
LAURIENTÉ 6. Resta negli occhi la parabola con cui scrive il gol che avrebbe cambiato la gara, ma era partito un passo avanti, Ispirato, ma non incisivo (42’ s.t. D’Andrea s.v. Aggiunge zero al finale, ma i buoi erano già scappati)
PIERINI 6,5. Falso nueve: non sarà ‘nueve’, l’esterno ex Venezia, ma nemmeno è ‘falso’. I gol che fa parlano per lui (35’ s.t. F. Russo 6. Persa per persa, poteva entrare prima).
Stefano Fogliani
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