SASSUOLO
"È tutto ancora molto relativo, e altrettanto in evoluzione, basta nulla per cambiare la percezione di quelli che sono i momenti di questa stagione". E basta pochissimo, sembra suggerire Fabio Grosso (foto), per perdere quell’equilibrio del quale il Sassuolo è ancora alla ricerca, al riparo di una classifica brillante, certo, ma alle prese, per ammissione dello stesso tecnico neroverde, "di cose che fin qua ci stanno riuscendo bene ed altre meno". Una sola sconfitta e quattro gare senza gol al passivo raccontano una solidità di base dell’impianto di gioco che senza dubbio aiuta, qualche inattesa difficoltà casalinga – quattro punti in tre gare, solo Frosinone e Cittadella peggio – dice che c’è ancora da lavorare, "soprattutto – argomenta Grosso – nel cercare di volgere certe situazioni a nostra favore con più convinzione, ferocia e rabbia". Si parte da qui, allora, in attesa di un Cittadella che in casa stenta ma in trasferta trova dimensione abbastanza compiuta da renderla temibile. Dei loro sette punti, i veneti ne hanno fatti sei in trasferta: qualcosa più di un dettaglio, debitamente attenzionato da quel Grosso che il Cittadella l’ha affrontato – e battuto – in Coppa Italia ma non sbaglia a prevedere una gara "scorbutica. Loro – aggiunge – vengono da una serie di risultati che non li ha premiati, e metteranno in campo la voglia di rifarsi. Hanno un’identità precisa, conoscono questa categoria dove recitano da tempo, e di cui sono stati spesso protagonisti, quandi da parte nostra servirà soprattutto attenzione". E un undici sul pezzo, che il tecnico neroverde allestirà giovandosi di possibilità di scelte mai così ampie. Un solo indisponibile (Lovato) consegna alla giostra dei ballottaggi praticamente mezza squadra: Paz contende a Toljan il ruolo di laterale destro in difesa, dove Muaremovic, Romagna e Odenthal battagliano per due maglie.
Da scegliere anche, tra Iannoni, Caligara e Kumi, il terzo centrocampista da piazzare accanto a Boloca e Thorstvedt, mentre in attacco le certezze sono sugli esterni, in Pierini e Laurientè, mentre al centro del tridente è prevedibile venga proposto Mulattieri, alle cui spalle scalpitano però Russo e Moro. "Ho tempo e modo di scegliere, ma non me ne faccio un cruccio: il gruppo mi da’ ampie garanzie e mi piace ricordare – conclude Grosso – che chi comincia è importante, ma spesso chi subentra determina e cinque cambi permettono ampie rotazioni, garantendo il giusto spazio a ragazzi che lo meritano, visto lo spirito e l’impegno con il quale si allenano quotidianamente".
Stefano Fogliani
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