Cinquantaquattro giorni. Tanto ci ha messo Pierpaolo Bisoli per passare dalla panchina del Modena a quella degli avversari della squadra gialloblù. I nuovi regolamenti consentono infatti ai tecnici esonerati entro la fine dell’anno solare di trovare sin da subito un’altra squadra. E così, per il tecnico di Porretta, la gara di Santo Stefano al ’Rigamonti’ di Brescia è stata una gara del tutto particolare, anche se la stessa cosa, a onor del vero, gli era già successa nel campionato scorso, quando le due sfide tra Modena e Sudtirol le aveva vissute da entrambe le sponde. Questa volta però l’espulsione subita a Salerno nel turno precedente, con conseguente squalifica, lo ha costretto a vedere la gara dalla tribuna, con il Brescia guidato dal suo fido vice Angelini. La curiosità è che nel match di giovedì la postazione di Bisoli era in un ‘gabbiotto’ esattamente alle spalle dei giornalisti modenesi, e così, dopo un cordiale saluto con tanto di abbraccio, il mister si è accomodato in... castigo a non più di un paio di metri dal cronista. Inevitabile di quando in quando girarsi per vedere le sue espressioni durante la partita, e sentire qualche pugno di rabbia dato alla scrivania dove era seduto in quei frangenti in cui non era soddisfatto evidentemente di quello che accadeva in campo. Appena dopo il gol del 3 a 3 di Bozhanaj ha lasciato poi il suo posto per dirigersi verso gli spogliatoi, lasciandosi sfuggire un "non si può prendere gol a tre minuti dalla fine...".
a.b.
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