
Si dice che il frutto non cade molto lontano dal ramo, e allora meravigliarsi degli scandali del calcio dei professionisti...
Si dice che il frutto non cade molto lontano dal ramo, e allora meravigliarsi degli scandali del calcio dei professionisti diventa ridicolo quando i sotterfugi iniziano già a livello di attività di base, dunque scuola calcio. L’ultimo è accaduto a febbraio, durante il prestigioso Trofeo Boldrini, organizzato dal Csi, e ha visto pessima protagonista la Mirandolese che ha vinto il torneo dedicato alla categoria Primi Calci 2016, ma lo ha fatto schierando un bambino fuori età nella competizione, attraverso la falsificazione del suo tesserino per permettergli di andare in distinta, facendogli anche declinare il nome fasullo al momento del riconoscimento effettuato dagli arbitri prima della gara. Parliamo di bambini di 8-9 anni, per capirci. Lo Spilamberto ha scoperto il trucco, ha avvisato il Csi che si è attivato per verificare l’accaduto e la società Mirandolese non ha potuto che ammettere l’inganno, giustificandosi con la volontà di consentire al bambino "di condividere con i propri amici l’evento sportivo e vivere un’esperienza speciale".
Una spiegazione di comodo per ammettere il dolo tentando di evitare la figuraccia, ma tutti erano a conoscenza dell’inganno. Il Csi ha dunque deciso la sconfitta 3-0 per la Mirandolese (punita con 30 euro di multa), la revoca del titolo e l’aggiudicazione dello stesso ai bambini dello Spilamberto (foto). Ciò che resta ora da capire è se la pratica sia stata effettuata anche durante il campionato federale, e saranno da valutare i provvedimenti che verranno poi comminati dagli organi Figc per tecnici e dirigenti, oltre che quelli della società a livello interno. Un caso che la dice lunga su come venga concepita la competizione in certi ambienti, ma l’accaduto rimanda alla madre di tutti gli scandali di questo tipo: era il 1981 e l’Inter, per la prima edizione del Mundialito Under 14 a Buenos Aires, schierò un ragazzino fuori età sotto falsa identità, con i documenti di un compagno di nome Massimo Ottolenghi. Un’esperienza favolosa per il giovane: Ottolenghi venne eletto miglior giocatore del torneo, l’Inter vinse la coppa e i ragazzini furono invitati alla Domenica Sportiva. Senza Ottolenghi. Di dubbio in dubbio, i giornalisti fecero il loro lavoro e l’illecito fu scoperto: passaporto falso, tesserino idem, e all’Inter fu ritirato il trofeo. Chi era il ragazzino fuori età? Massimo Pellegrini, numero 10 di talento, che poi sarebbe diventato in carriera anche una bandiera del Modena, vive in città e da tempo allena, senza sotterfugi, nel settore giovanile gialloblù.
l.l.
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