Dopo, per usare un termine televisivo, ‘l’episodio pilota’, rappresentato dalla vittoriosa partita con la Carrarese, è ufficialmente cominciata la serie ‘dedicata’ a Paolo Mandelli quale nuovo allenatore del Modena. Lunedì pomeriggio l’ad della società Matteo Rivetti ha ufficializzato quello che un po’ tutti ci si aspettava, investendo del grado di mister della prima squadra l’ex tecnico della Primavera con parole di stima ribadite nella stessa serata anche dal presidente Carlo Rivetti durante la consueta serata del Panathlon dedicata alla società gialloblù. Dunque, si diceva, un nuovo episodio della ultracentenaria storia canarina è cominciato ed ora Paolo Mandelli avrà a disposizione, approfittando della sosta per gli impegni delle nazionali, due settimane per preparare la prima di un ciclo di partite non propriamente facili, che comincerà con due trasferte consecutive, la prima nell’anticipo di venerdì 22 novembre sul campo di un Cosenza carico a mille dopo il successo corsaro di sabato scorso in casa del Brescia, seguita dal classico derby con il Mantova allo stadio Martelli.
In queste due settimane di lavoro, il tecnico milanese di nascita ma geminiano di adozione, potrà, con gli scongiuri del caso, avere a disposizione praticamente la rosa al completo, cosa che, di questo gli va dato atto, non era mai capitata al suo predecessore Pierpaolo Bisoli. A parte Antonio Pergreffi, che dopo l’intervento al ginocchio avrà una prognosi piuttosto lunga, Mandelli potrà contare su due calciatori che rientreranno dopo un lungo stop. Pedro Mendes è praticamente guarito dalla lesione al legamento collaterale del ginocchio, è anche Fabio Ponsi, uscito malconcio dall’amichevole agostana con il Cagliari, ha recuperato dai problemi muscolari, tanto che sabato scorso ha giocato un’oretta abbondante con la Primavera, superando brillantemente questo test. Saranno poi da valutare le condizioni, ma anche in questo il tempo diventa un alleato della causa gialloblu, dei due attaccanti Gliozzi e Alberti, dati anch’essi in progressivo recupero. Quindi un Modena che va verso quella disponibilità di rosa che un po’ tutti ci si aspettava sin dall’inizio della stagione, considerando anche il progressivo ma costante crescendo di condizione di elementi importanti come Caso e Defrel: il tutto per consentire a Mandelli, alla ripresa delle ostilità, di avere più soluzioni tattiche.
Sabato scorso il mister, da sempre fedele al 4-3-3, ha un po’ stupito tutti con un 3-4-3 che ha dato maggior solidità difensiva, tanto che per la prima volta dopo la gara del 21 settembre con la Juve Stabia, il Modena ha mantenuto la porta inviolata. Un modulo tattico che ha permesso anche di ‘rispolverare’ Christian Cauz, difensore che si trova più a suo agio quando il reparto arretrato gioca a tre, e che è risultato decisivo anche in fase offensiva, segnando la prima rete gialloblù. Tutti al lavoro quindi, per mandare in campo al San Vito Marulla, tra dieci giorni, quel Modena al completo che ancora non eravamo riusciti a vedere.
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