di Lorenzo Longhi
Dopo la prima panchina contro il Torino, la possibilità che Adrian Cannavaro esordisca con la maglia del Sassuolo entro la fine della stagione iniziano a farsi più concrete. Certo, per il difensore classe 2004 l’esordio in A è un sogno così come per tutti gli altri ragazzi del settore giovanile, ma nel suo caso ci sarebbe un motivo in più, vale a dire riprendere il testimone di una storia di famiglia, considerando che proprio la maglia del Sassuolo fu l’ultima vestita da professionista da suo papà Paolo, che in neroverde ha collezionato un totale di 120 presenze nella fase finale della carriera. Nulla di nuovo nel calcio, intendiamoci, e in fondo si tratta pure di un cliché, ma vedere padre e figlio in campo in A nello stesso club, a distanza di anni, ha sempre qualcosa di romantico, oltre a possedere un potenziale mediatico non indifferente.
Restando al calcio italiano e senza andare a scomodare i Maldini e i Vieri, l’esordio neroverde di Adrian (che porta il nome di battesimo di Adrian Mutu, ai tempi amico e sodale del papà a Verona e a Parma) si inserirebbe in quel solco, ma andrebbe anche ad aggiornare la saga degli affari di famiglia in neroverde, dove i figli d’arte non sono mancati anche se magari è mancata la conclusione perfetta del percorso, la ciliegina sulla torta insomma. Senza andare troppo indietro nel tempo, questa era mancata per esempio ad Andrea Mandelli, figlio di Paolo, quest’ultimo, classe 1967, attaccante che al Sassuolo chiuse la carriera di calciatore e iniziò quella di allenatore. Andrea (nato nel 1997) arrivò fino alla Primavera neroverde, senza però mai debuttare da professionista nel Sassuolo per poi costruirsi una carriera nel dilettantismo. Tra i figli d’arte in neroverde si ritrovano Nicholas Pierini, classe 1998 oggi al Venezia, figlio di Alessandro (1973), con esperienze in A a Udine, Firenze e Reggio Calabria. Nicholas a Sassuolo ha esordito tra i pro’ e collezionato 4 presenze in totale, e del 1994 (in un mondo diverso per il Sassuolo) è l’esperienza sassolese di Massimo Battara (1963), portiere e figlio dello storico numero 1 della Sampdoria Pietro (1936). In questi casi, né Alessandro Pierini né Pietro Battara hanno mai giocato nel Sassuolo, ma l’avventura in neroverde i loro figli d’arte rientrano nel novero delle vicende in cui gli eredi seguono le orme dei padri.
La storia di famiglia neroverde più nota è tuttavia quella dei Di Francesco, Eusebio e Federico, allenatore il primo e calciatore del Sassuolo il secondo, ma non in contemporanea. Quando Federico arrivò, Eusebio era già a Roma, ma l’ambiente Sassuolo in fondo l’hanno vissuto entrambi ed entrambi appunto vi sono stati di casa. Quella di Federico a papà Eusebio pare una rincorsa: il padre ha allenato anche Pescara, Lanciano e Lecce, tutte squadre dove ha giocato poi il figlio (oggi appunto in giallorosso), ma l’unica maglia che hanno indossato tutti e due da calciatore è quella dell’Empoli. Perché la storia, a volte, si ripete aggiornandosi. E quella dei Cannavaro pare solo il prossimo capitolo.