ALBERTO GRECO
Politica

Ballottaggio con apparentamento a Mirandola: chi sono i candidati sindaco

Quando si vota e cosa aspettarsi dai contendenti alla poltrona da primo cittadino. Gli ultimi appelli al voto rivolti agli elettori: c’è lo spettro astensionismo

A Mirandola è necessario un secondo turno elettorale: il ballottaggio è tra i candidati sindaco Carlo Bassoli, a capo di una coalizione di centrosinistra, e Letizia Budri, rappresentante del centrodestra

A Mirandola è necessario un secondo turno elettorale: il ballottaggio è tra i candidati sindaco Carlo Bassoli, a capo di una coalizione di centrosinistra, e Letizia Budri, rappresentante del centrodestra

Mirandola (Modena), 21 giungo 2024 – Per la seconda volta nella sua storia la Città di Mirandola si affida a un ballottaggio per conoscere il sindaco che la amministrerà nei prossimi cinque anni. Saranno di fronte il candidato del centrosinistra Carlo Bassoli, che dopo l’apparentamento depositato domenica scorsa con la lista civica ‘+ Mirandola’ terza classificata, guidata da Giorgio Siena (12,74%), si trova ora a essere sostenuto da 5 liste (Pd, ‘Per Mirandola con Stefano Toscani’, Azione con Calenda Mirandola, Sinistra Civica Mirandola e + Mirandola), e la avversaria di centrodestra Letizia Budri, che gode del sostegno delle quattro liste composte da ‘Letizia Budri sindaco’, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

L’8 e 9 giugno era finita con il vantaggio di Budri che era arrivata a conquistare il 45%, prevalendo sul suo avversario, fermatosi al 38,21%, distaccato di 774 voti, che ora potrebbero però essere colmati dall’apporto dei 1.452 voti raccolti da Siena. Entrambi gli schieramenti comunque devono fare i conti col rischio astensionismo che già al primo turno si era fatto sentire, poiché avevano votato solo il 61,56% dei 18.976 elettori aventi diritto.

Certamente non saranno della partita i voti pentastellati riversatisi al primo turno su Giorgio Cavazza (462 - 4,05%), che sebbene abbia rivolto un appello al voto ai suoi elettori lasciando però libertà di coscienza, saranno poco propensi a recarsi domenica e lunedì ai seggi. E poi pesano l’entusiasmo e le motivazioni degli alleati minori dei due candidati, le cui liste hanno raggiunto un numero di voti insufficienti a portare qualche loro rappresentante in consiglio comunale.

A oggi sono esclusi dalla presenza in consiglio comunale sia ‘Per Mirandola con Stefano Toscani’, sia Azione sia Sinistra civica. Mentre sul fronte del centrodestra la presenza di Forza Italia è appesa alla vittoria di Budri. Mirandola, nel modenese, è l’unico comune capo Distretto, dopo la caduta di Sassuolo due domeniche fa, a essere stato governato nella legislatura amministrativa appena terminata da un esponente del centrodestra, il leghista Alberto Greco, che ha rinunciato a un secondo mandato.

E visto come è andata negli altri centri chiamati al voto in provincia di Modena, il centrodestra sta scommettendo molto su questo comune e sul risultato della Budri, che vedendo a un passo il successo ha rinunciato a ogni apparentamento, o meglio si è presentata ai due contendenti esclusi dal ballottaggio (Siena e Cavazza) con offerte di accordi considerate poco allettanti.

Diverso l’atteggiamento di Bassoli che ha trovato velocemente un accordo con Siena offrendogli la poltrona da vicesindaco e un assessorato pesante come Cultura, Centro storico e formazione professionale, che sono stati un po’ i cavalli di battaglia di Siena al primo turno.

Ora la scelta di chi premiare è in mano agli elettori. L’ultimo appello che Bassoli rivolge agli elettori è: "Lasciamoci alle spalle 5 anni di isolamento, ritardi e distacco dai cittadini, la giunta uscente è stata bocciata al primo turno. Il lavoro, l’ambiente, la salute, lo sport, la casa e l’istruzione sono gli elementi fondanti del nostro patto sociale per una Mirandola che guarda al futuro e che vogliamo torni ad essere accogliente”.

"L’importante risultato del primo turno – sottolinea la sua avversaria Budri - ci dà fiducia. Ci abbiamo messo la faccia per quello che non ha funzionato e guardato avanti per proposte e obiettivi che riteniamo prioritari per Mirandola: portare a termine la ricostruzione, attenzione alle frazioni; politiche per la rivitalizzazione del centro storico, potenziamento dei servizi, con un posto al nido per tutti e continuando con gli investimenti in sicurezza”.

Si vota domenica 23 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Non si esprimono preferenze e sulla scheda compariranno solo i nomi dei due candidati giunti al ballottaggio con indicato sotto le liste a sostegno. Lo scrutinio sarà immediato e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei 22 seggi distribuiti sul territorio.